Date le evoluzioni che sta prendendo lo sviluppo di Monterey, progetto ormai quasi del tutto nelle mani di Ibm, Sco sta cercando nuove vie di sviluppo. E, quasi inevitabilmente, sta preparando un ingresso diretto nel mercato Linux, sin qui supportato s …
Date le evoluzioni che sta prendendo lo sviluppo di Monterey,
progetto ormai quasi del tutto nelle mani di Ibm, Sco sta cercando
nuove vie di sviluppo. E, quasi inevitabilmente, sta preparando un
ingresso diretto nel mercato Linux, sin qui supportato soprattutto
con un’offerta di servizi. Entro il quarto trimestre dell’anno
dovrebbe essere disponibile una versione "propria" del sistema
operativo freeware e i dettagli verranno probabilmente resi noti nel
corso dell’annuale Sco Forum, in agosto.
Al momento, si sa che lo Sco Linux dovrebbe includere il kernel
2.2.16, funzioni di clustering avanzate (oltre i 12 box), capacità di
symmetric multiprocessing fino a 32 processori, servizi di file e
print avanzati, gestione di più server da un’unica console, back up
integrato con ArcServeIt di Computer Associates e il middleware
Tarantella come opzione add-on.
Così, in pratica, si espliciterà la concorrenza ai vari distributori
Linux oggi sul mercato (Red Hat, Caldera, SuSe e simili), in linea
con quanto stanno facendo altri produttori, come Oracle e Corel.
Finora, Sco aveva negato l’intenzione di vendere direttamente l’Os,
ma l’avvicinamento alla mossa è parso evidente con l’adesione prima
all’organizzazione Linux International e, più recentemente, al Free
Standards Group, un’associazione che supporta Linux Standard Base,
piattaforma comune di sviluppo nell’ambiente. A ciò si aggiungono
alleanze con vari distributori, come Caldera, TurboLinux e LinuxMall.