Schermi di ampie vedute

Per chi cerca il prezzo o è attento al design, passando per gli utenti che fanno della sicurezza o del contrasto elevato un elemento distintivo

Febbraio 2006 In questa prova esaminiamo quattro monitor da 19”
che vanno a completare il lotto di LCD provati sul numero di dicembre 2005.

Per mantenere un’uniformità di giudizio li abbiamo aggiunti nel
foglio elettronico insieme a tutti gli altri modelli da 19”, i voti sono
quindi comparabili tra le due prove.

I monitor di Hyundai, Lenovo e Sony rientrano nella categoria con una soglia
di prezzo superiore 350 euro IVA inclusa, mentre il Samsung 913v è nella
categoria inferiore.

La modalità di prova è rimasta identica.

Prima dell’esecuzione dei test di qualità dell’immagine,
ogni monitor è stato lasciato acceso minimo mezz’ora affinché
le lampade di retroilluminazione raggiungessero la temperatura ideale di funzionamento.

La piattaforma hardware di prova era composta da un PC con scheda grafica Matrox
Millennium P750 con 128 MB di memoria video e sistema operativo Windows 2000.

Il software impiegato per la valutazione della qualità grafica è
il MonitorTest V2.2 di Passmark (www.passmark.com).

I monitor sono stati collegati alla scheda grafica utilizzando di preferenza
la connessione digitale DVI e quando non disponibile la VGA.

Valori di targa notevoli
Tra i monitor di questa prova si segnala il Lenovo che dichiara un elevato fattore
di contrasto di 1.000:1.

Il fattore di contrasto è il rapporto della luminosità misurata
nelle zone più chiare e più scure dello schermo. Per esempio la
luminosità emessa da un bianco brillante è di 400 candele per
metro quadro mentre in una zona nera è di 0,5 candele.
Dividendo 400 per 0,5 si ha un rapporto di 800:1. In teoria un rapporto elevato
equivale a una maggiore capacità di riprodurre i dettagli nelle zone
più scure ma nella pratica questo dipende dal modo in cui è ottenuto
il rapporto.

Molti produttori lo ottengono elevando la luminosità massima, aumentando
il numero di lampade di retroilluminazione o la loro potenza, ma un monitor
troppo luminoso è fastidioso per la vista.

Un dato di comparazione: la luminosità media emessa da un monitor a
tubo catodico è di 90 candele per metro quadro, in un monitor a cristalli
liquidi è di 300.

L’altro mezzo è migliorare il nero abbassandone il livello di
luminosità emesso ma questo è molto difficile in quanto richiede
un intervento sulla tecnologia dei cristalli liquidi.

Alcuni produttori, per migliorare il nero, hanno aggiunto allo schermo un filtro
che aiuta nel bloccaggio della luce il quale, però, interferisce con
la qualità dell’immagine.

Riassumendo, un alto rapporto di contrasto raggiunto grazie all’aumento
della luminosità massima non concorre al miglioramento della qualità
visiva.

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