Sarà diversa l’Esprinet europea?

L’espansione potrebbe passare attraverso accordi o fusioni con qualche partner dell’Ewg. E in Europa potrebbe arrivare un’ Esprinet più consumer

8 luglio 2004 “Vi faremo vedere numeri sorprendenti”. Alessandro
Cattani anticipava così ieri, pochi minuti prima dell’inizio della presentazione
del piano strategico, i dati relativi al futuro di Esprinet. In realtà per
sorprendere qualcuno, ormai, Cattani dovrebbe presentare numeri negativi visto
che Esprinet ci ha abituato da tempo a crescite impressionanti. Abbastanza
scontato era anche l’annuncio relativo allo sbarco europeo. Che il mercato
italiano fosse un po’ stretto per la società di Nova Milanese era ormai evidente
e Cattani, anche se potrà dare fastidio a qualcuno, non pecca di arroganza
quando dice che con una market share del 21,4% Esprinet non può più trovare
termini di paragone nella Penisola. Ecco dunque l’Europa dove il distributore
dovrà trovare un punto d’intesa con gli altri partner
dell’European wholesale group. Come la vicenda Westcoast-Actebis ha dimostrato,
esiste un ovvio patto di non concorrenza fra i partner che con i loro prodotti
sono presenti in Svizzera, Germania, Spagna, Finlandia, Svezia, Danimarca,
Olanda e Belgio. A questo punto o Esprinet si concentra su Francia e Gran
Bretagna (mercato libero dopo l’uscita di Westcoast dall’Ewg) o procede a
un’alleanza con qualche altro membro dell’Ewg. Sempre che l’Ewg non diventi un
impedimento all’espansione, ma questa è l’ipotesi meno probabile.


In Europa, però, sbarcherà un Esprinet forse un po’ differente dall’attuale.
Probabilmente con la stessa tensione verso il raggiungimento degli obiettivi
(che arriva al punto di andare a prendere gli assegni della grande distribuzione
direttamente dai clienti per evitare di perdere tempo con le banche), padrona
ormai del mercato italiano dove può permettersi di abbassare i tempi di
pagamento dei dealer senza danni, ma forse un po’ più orientata verso il
mondo consumer
. Le strategic guidelines del periodo 2002-04 della Bit
tech distribution (la business unit principale) prevedevano quatro voci:
supplies specialist, office specialist, digital cameras e tv displays. Quelle
per il periodo 2004-06 parlano invece di photo specialist, telecom (fisse e
mobili), giochi e sound & multimedia. Se poi diamo un’occhiata alle stime
sul breakdown delle revenue vediamo che l’area della bit technology dovrebbe
guadagnare tre punti percentuali (le stime però sono conservative), l’area pc e
server perderebbe 7 punti, a vantaggiosi periferiche (+4%), consumabili (+1%),
mentre il software lascerebbe sul terreno il 2%. Stabile il networking con il
3%.

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