Samsung cede a Seagate il business degli hard disk

Samsung tenderà a spostarsi sui settori per lei più remunerativi: continuerà a fornire memorie flash a Seagate e quest’ultima metterà a disposizione di Samsung hard disk di ultima generazione.

Stretta di mano tra Seagate e Samsung sul versante dischi fissi. L’intesa, del valore di 1,375 miliardi di dollari, prevede la cessione a Seagate della divisione hard disk del colosso coreano. Come si legge nel comunicato ufficiale, l’importo entrerà nelle casse di Samsung per il 50% come denaro contante per il restante 50% in termini di acquisti azionari.

Il business di Samsung tenderà quindi a spostarsi sui settori da sempre più remunerativi per la società: l’azienda continuerà a fornire memorie flash a Seagate (Samsung è leader mondiale nella produzione di chip flash Nand) e quest’ultima metterà a disposizione di Samsung hard disk di ultima generazione per tutti i suoi dispositivi. L’accordo tra i due giganti è importante perché mette nelle mani delle due aziende la possibilità di accedere ai rispettivi brevetti ed integrare, quindi, le rispettive tecnologie.

Dopo l’acquisizione di Hitachi Gst da parte di Western Digital, si rafforzano le due aziende protagoniste, con Toshiba terzo player in lizza. Secondo gli analisti il mercato sarà guidato, nel breve termine, da un paio di fattori determinati. Il primo è collegato al calo di prezzo fatto registrare dalle memorie non-volatili utilizzate nei dischi a stato solido (SSD), estremamente più performanti rispetto alla soluzione usata negli hard disk di tipo tradizionale; il secondo è connesso al “muro invalicabile”, dal punto di vista delle performance, che i dischi di tipo “meccanico” si trovano ormai davanti.
L’accesso I/O ai dischi fissi tradizionali sta diventando sempre più un “collo di bottiglia”: secondo gli analisti, i produttori di dimensioni più piccole – quali Hitachi e Samsung – hanno necessariamente dovuto stringere accordi per raccogliere le nuove sfide.

Stando ai dati diffusi da IDC, il mercato dei dischi SSD – nel 2010 – è valso circa 1,3 miliardi di dollari nel segmento consumer e 850 milioni in quello business. Entro il prossimo anno, la crescita dovrebbe essere assai sostenuta: fino a 1,8 miliardi per ciò che concerne il consumer e 2 miliardi nel settore aziendale.

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