Salt, un ricostituente per il mercato del riconoscimento vocale?

Oggi, il punto di riferimento di questo segmento si chiama VoiceXml, ma la maggior parte di queste applicazioni è di tipo proprietario. Speech application language tags potrebbe superare questi limiti estendendosi alla comunicazione “multimodale”.

Una serie di standard in via di affermazione nel settore delle tecnologie per il riconoscimento del parlato viene vista come un potenziale toccasana di un mercato in crisi e potrebbe contribuire a rendere molto più facile lo sviluppo delle applicazioni. Oggi, il punto di riferimento di questo segmento si chiama VoiceXml, lo standard promosso dal Web Consortium per la realizzazione dell’accesso telefonico a una applicazione. Le cosiddette interfacce vocali o Ivr (interactive voice response), consentono di recuperare la quotazione di un titolo o il saldo in conto corrente senza per forza dover interagire con un operatore a uno sportello. Purtroppo, la maggior parte di queste applicazioni è di tipo proprietario e ha rallentato lo sviluppo di un mercato fatto di programmatori che non possono vendere le loro applicazioni in ambienti multpiattaforma.

Gli utenti sono in genere vincolati a un determinato fornitore hardware e software e tutto viene a costare più del dovuto. Le cose potrebbero cambiare radicalmente con l’avvento di un nuovo standard. Salt è una raccolta di specifiche tecnologiche alla cui compilazione partecipano aziende come Cisco Systems, Comverse Technology, Intel, Microsoft, Philips e SpeechWorks Technologies. Acronimo di Speech application language tags, la sua versione definitiva è attesa per questo trimestre ed entro l’anno potrebbe essere sottoposto all’attenzione di un organismo normativo indipendente. Se VoiceXml è focalizzato sulle applicazioni Ivr, Salt è esteso alla comunicazione “multimodale”, cioè sulla possibilità di ottenere informazioni attraverso il telefono cellulare, i Pda e altri dispositivi palmari, ottenendo una risposta in formato testuale.

In parte sovrapposto a VoiceXml, Salt è ancora troppo indefinito per essere valutato appieno. Ma secondo gli osservatori anche la presenza di più standard dev’essere giudicata positiva in un mercato che ancora non ha adottato un punto di riferimento preciso. Molto interessante, in questo senso, il ruolo di Microsoft, che dovrebbe rilasciare il prossimo aprile la versione beta di un tool di sviluppo Salt e di una piattaforma per la distribuzione di applicazioni Web con interfaccia vocale.

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