Sale verso l’alto il target di Intercomp

Il produttore veronese di personal computer ha avviato una strategia volta ad ampliare un raggio d’azione sin qui concentrato solo sulle Pmi.

La piccola impresa è, al momento, l’unico target a cui l’azienda veronese Intercomp indirizza i pc che assembla. Gli utenti finali non sono gestiti direttamente dalla società, il rapporto avviene tramite rivenditori. Dopo una decina d’anni di attività, a Intercomp questo business comincia ad andare un po’ stretto e da qui è nata la decisione di ampliare il raggio d’azione. “Stiamo cercando di fare un’attività di marketing volta a promuovere i nostri prodotti anche sulle Pmi – ci ha detto Antonio Martello, direttore commerciale di Intercomp -. Anche in questo caso operiamo in sintonia e in maniera segmentata con i nostri reseller. Tale modo di agire fa parte della nostra strategia, ovvero una volta individuato un determinato segmento di mercato, se un nostro rivenditore vi è già presente con forniture sia hardware sia software, cerchiamo di sviluppare assieme un’azione commerciale attraverso mail o telefono. Offriamo anche supporto al rivenditore per offrire soluzioni sistemistiche, di rete e di storage”.
Nata nel 1983 producendo schede per Apple, Intercomp è poi passata ai sistemi Intel con la progettazione vera e propria delle mainboard: ha continuato a creare schede madri fino alla prima classe di Pentium. Da quel momento ha reputato che i tempi non fossero più adatti a tale tipo di produzione si è spostata sull’assemblaggio di pc. “I componenti – ha precisato Martello – li acquistiamo direttamente sui mercati o dai produttori, quando hanno un ufficio in Italia, e assembliamo macchine che vengono certificate per diversi ambienti operativi”.
Intercomp lavora solo su commessa. Non vengono prodotti pc per il magazzino ma solo con il nome dell’utente. La fabbrica occupa un’area di 9000 metri quadrati.
L’azienda possiede una linea di produzione semiautomatica con ciclo controllato, anche dal punto vista informatico, in termini di tempi di lavorazione. L’assemblaggio fisico del personal computer viene fatto rispettando la configurazione indicata nell’ordine del cliente.
Intercomp produce 25.000 pezzi all’anno (150 pezzi al giorno). Tuttavia, ci ha spiegato Martello, “la capacità produttiva può arrivare fino a 300 unità al giorno su un unico turno. Abbiamo tre canali di riferimento: il primo il più grosso, è quello dei rivenditori che rappresentano circa il 60% del nostro fatturato. Ci sono poi i large account e gli enti pubblici che necessitano di un rapporto diretto con noi, per motivi di competitività e di margine. Queste realtà prendono il nostro prodotto lo usano al proprio interno o lo rivendono su altri mercati. Agli enti pubblici ci rivolgiamo direttamente tramite gare. Il terzo filone è rappresentato dagli Oem: produciamo per altri fornitori di prodotti informatici che rivendono con il loro marchio o per aziende dei settori elettromedicale e delle telecomunicazioni”.
Intercomp si rivolge all’industria, all’azienda e ai professionisti. Non è però presente nel mercato dei prodotti di elettronica di consumo. “Ed è un peccato perché è un segmento interessante anche se non lascia spazio alla marginalità – ha precisato Martello -. Non lavoriamo con distributori e nemmeno con la Gdo, ma con system integrator, software house e Var che hanno come clienti la Pmi e il professionista. Non è da escludere che in futuro non si decisa di approcciare il mercato consumer, ma se lo faremo cercheremo di tutelare i nostri rivenditori”.

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