“Ristrutturazione “”pesante”” in casa Silicon Graphics”

“Un taglio del 10% dell’organico e le dimissioni del capo “”storico”” EdwardMcCracken sono gli effetti piu eclatanti del processo di riorganizzazionedeciso dallo specialista di workstation e computer animation. Chiuso conuna perdita di 37 milioni di dollari “

Salta un’altra testa illustre in quest’anno di grandi rivolgimenti
manageriali che hanno caratterizzato l’informatica mondiale (basti pensare
ai casi di Apple e Informix, fra i più eclatanti). Edward McCracken paga l
a
crisi di Silicon Graphics, azienda che ha guidato per oltre 13 anni,
rimanendo nella sola carica, abbatanza figurativa, di chairman. Lo
specialista di prodotti grafici hardware e software ha annunciato un piano
di ristrutturazione che prevede il taglio di un migliaio di dipendenti a
livello mondiale, su un organico complessivo oggi composto di circa 11mila
unità. L’operazione comporterà un carico di 50 milioni di dollari nel
prossimo trimestre fiscale.
Il costruttore californiano prova così a rimediare a uno stato di crisi
culminato in un primo trimestre ’98 chiuso con una perdita di 37 milioni di
dollari, alla quale vanno aggiunti altri 19 milioni dovuti all’acquisizione
di Paragraph e a spese di fusione pregresse. La situazione difficile
perdura da qualche tempo, se pensiamo che anche lo scorso anno, nello
stesso trimestre, fu registrata una perdita di 22 milioni di dollari. Il
fatturato trimestrale è stato di 768 milioni di dollari.
Secondo quanto espresso dallo stesso McCracken, che si è attribuito le
colpe del degrado finanziario, l’azienda sta entrando in una fase di nuovo
dimensionamento e la riduzioni verranno effettuate a ogni livello
gerarchico, a cominciare dal vertice. L’ex-Ceo ha riconosciuto che Silicon
Graphics ha vissuto una "difficile transizione produttiva, che ha
prodotto prestazioni inconsistenti e, di conseguenza, deludenti risultati
operativi"
. Fra i fattori di rallentamento, è stato evidenziato
soprattutto il faticoso assorbimento di Cray Research.
Ed McCracken ha deciso spontaneamente di escludersi dalla direzione
operativa, ma la mossa non ha colto di sorpresa gli esperti di settore.
Solo due anni fa l’azienda raggiunse il massimo storico di 224,9 milioni di
dollari di profitti, sull’onda dei crescenti successi incontrati
soprattutto nel mondo degli effetti speciali a Hollywood. Dalla nicchia
presidiata allora con la grafica avanzata, Silicon Graphics decise di
espandersi, adottando il modello di Sun e, quindi, scegliendo la strada dei
server. Fu posta una notevole pressione sul time-to-market, ma a ciò non
corrisposero significativi risultati di vendite. Il marchio è fino a oggi
rimasto legate alle stazioni grafiche, settore dove negli ultimi tempi si
sta registrando la forte avanzata Wintel, proprio a discapito dei prodotti
Unix supportati da Sgi. La decisione di produrre macchine con la nuova
piattaforma è apparsa un tardivo ripiego, anche perché la disponibilit
à non
è prevista prima della primavera ’98.
Nel futuro immediato, il focus dell’azienda dovrebbe restare legato alla
fornitura di workstation grafiche sui mercati verticali di punta
(produzione industriale, entertainment, petrolchimico e
tecnico-scientifico). McCracken ha indicato un maggior impegon nei servizi
di consulenza, che oggi rappresentano il 15% del fatturato, ma dovrebbero
raggiungere il 30% in pochi anni. Sono invece state seccamente smentite le
voci di una possibile cessione a Ibm o ad altre società, come pure si era
vociferato negli ultimi tempi.

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