Risatissima

La quotidianità sostenibile: dal risparmio al consumo, con buona pace del telefonino

18 settembre 2003 Negli anni in cui la televisione commerciale aveva ancora un ruolo di outsider, lontani come si era dalle leggi Gasparri di oggi, la Fininvest, con spirito di marketing, calava gli assi nella prima serata di venerdì sera. In tal modo rinunciava ad andare incontro a sconfitta sicura, che sarebbe stata tale se avesse sfidato la tv di servizio pubblico di sabato.
Gli assi erano Lino Banfi, una trasmissione chiamata Risatissima e un regista, Davide Rampello.
Ora il primo è diventato, coram populo, nonno Libero e, con lo stesso tono con cui ammoniva in video il suo regista (“Rambelloo, ti spesso la noce del capocollo…”), dispensa saggezza alla progenie di casa Martini.
L’altro è presidente della Triennale di Milano.
Presso gli spazi di viale Alemagna si tiene una mostra nobilmente titolata “Quotidiano sostenibile – Scenari di vita urbana”, di cui si fa sponsor, con spirito di marketing Vodafone.
Ma la casa di Megan Gale lo fa anche con quella vena immancabile di mecenatismo pedagogico che caratterizza tutte le brave istituzioni, le anime belle della nostra imprenditoria di taglio alto: mica la Bordini e Stocchetti di Torino, ma i gestori di telefonia, così come i produttori di fumo, i petrolieri e la borghesia filantropa.
Il tema: quotidiano sostenibile.
Giriamolo: sosteniamo il quotidiano.
Cosa significa questo per le persone normali? Dopo due settimane di martellanti inchieste del Tg5 sull’impatto raddoppiante che ha avuto l’euro sulla nostra vita, l’ordinary people non ha più dubbi: sbarcare il lunario.
E come ci si riesce?
Lo facciamo dire a un padre della Patria, che è stato, e non certo per soprammercato, un alto economista, Luigi Einaudi: “risparmio “.
C’è però che abbiamo maturato la convinzione che oggi fra i maggiori nemici del risparmio ci siano proprio i signori “telefonici”, che ci corteggiano, giorno dopo giorno, con nuovi costosi metodi, come i messaggi multimediali, per aumentare il loro traffico.
Questi signori, complice la nostra mollezza, ci tolgono il salvadanaio di casa, e non ce lo ridanno più.
Inutile invitare a riflettere sulla scala di utilità nell’uso che si fa del telefono, ognuno sa perfettamente che le telefonate inutili battono largamente quelle utili.
Un’amica, rammaricandosi ma anche bullandosi, ci rivela di aver speso 350 euro di telefonino quest’agosto.
Risate.
Una società che vive degli spiccioli (pochi o tanti, maledetti, subito e di continuo) si compiace con il concetto di quotidianità sostenibile.
Risatissime.

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