Riflessioni a ruota libera sullo stato di salute dell’Ict

L’occasione è stato il Forum It. Qui alcuni manager del settore hanno espresso perplessità, opportunità… Pensieri che potrebbero aiutare a crescere nel business

Settembre 2003, Non solo massimi sistemi, ma anche occasione di confronto
e scambio di esperienze per aziende non così dissimili fra loro. È
ormai un appuntamento fisso quello del Forum It organizzato dall’agenzia di
comunicazione Grandangolo, quest’anno ad Alghero, dedicato ai temi della sicurezza,
dello storage e della gestione dei dati. I protagonisti hanno avuto modo di
conoscere scelte intraprese, obiettivi da raggiungere, prospettive future.

Basta con i prezzi parliamo di qualità
«Quello che manca è un’idea nuova, che costituisca un cambiamento
per il nostro cliente»
afferma Marco Malafante,
country manager italiano del distributore Bell Microproducts. Il discorso è
trasversale, ma se si parla, per esempio, di sicurezza saltano all’orecchio
le parole di Gianpiero Bianchi, direttore marketing di Tecnonet,
che afferma: «Per la maggior parte dei clienti rimane una spesa, non
un investimento, è ancora difficile far capire che non basta installare
un firewall. Ma non c’è da stupirsi, anche noi ragioniamo partendo dal
prezzo, non dalla qualità»
. Fornire un buon servizio significa
quindi, secondo Gian Maria Odello, amministratore delegato
di Watermark, «far sì che i clienti siano contenti di pagare
senza chiedere uno sconto. Oggi come oggi non si pensa ad aprire una nuova filiale,
né a lanciare un nuovo prodotto»
. Così, malgrado gli
sforzi, anche una tecnologia innovativa come il VoIp costituisce "poco"
un valore aggiunto per gli operatori perché, secondo Bianchi «non
si sono trovate delle killer application. Il cliente ha la percezione di omologazione
nella soluzione e la vendita in questo campo è critica»
. E,
visto lo stato del mercato, diventa difficile fare ricerca per proporre qualcosa
di originale: «La cosa migliore è camminare insieme agli altri,
o meglio, correre guardando con la coda dell’occhio le mosse dei concorrenti

– spiega Nicola D’Innocenzo, business development manager di
Mrv -. Infatti, quello che non è condiviso viene scartato. Ma solo
i leader si possono permettere questi lussi»
.

Una differenza non da poco
Di questi tempi quello che fa la differenza rimane il fattore umano: «I
nostri collaboratori devono essere promotori di proposte calate nell’azienda
di riferimento
– spiega Odello -. Molto spesso il responsabile informatico
di un’azienda è un ragazzo che deve riferire al commerciale, il cui primo
interesse sono le fatture»
. Persone in grado di capire i bisogni
dell’azienda che, secondo Fabio Carletti di Software Ag «nel
90% dei casi si preoccupa del mantenimento, quindi ha bisogno di un trattamento
specifico dei dati esistenti»
. Questo non significa solo fornire
Erp, ma aprirsi a un’intera gamma di servizi professionali, senza dimenticare
la scalabilità, come sottolineato da Antonio Calvanese di Softek. I mercati
verticali sono un bacino d’utenza sperimentato oppure desiderato da tutti. Storagetek
si è cimentata in ambito medicale, «nelle ultime Olimpiadi
– afferma Rosy Auricchio, marketing & communication manager
ci siamo occupati della centralizzazione dei dati sanitari degli atleti»,
e finanziario, soprattutto per il disaster recovery. Moreno Mozzi, direttore
commerciale di Ssa Global, fa notare di quanto siano in ritardo le industrie
alimentari sulla messa in pratica delle procedure riguardo la tracciabilità.

Malgrado tutto ciò, la vera svolta – concordano tutti – sta nella valorizzazione
del capitale umano.

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