Riduzione dei costi. Spettro da ridimensionare

La reingegnerizzazione dei processi sta per sostituirsi al taglio della spesa come obiettivo primario, secondo la Cio Survey di NetConsulting

Budget, progetti It realizzati e futuri, relazioni con i fornitori e caratteristiche richieste al ruolo. 61 responsabili dei sistemi informativi di aziende e banche italiane medio/grandi hanno detto la propria (tra febbraio e aprile) su questi temi a NetConsulting per la realizzazione della sua quarta Cio Survey, sponsorizzata da Amd, Hp e Microsoft e con il patrocino del Club Ti di Milano e di FidaInform.

Ne è emerso uno scenario incoraggiante, con, una volta di più, la parola innovazione a fare da prezzemolino. Forse sull’onda degli “incoraggianti” dati di mercato (si veda Linea Edp n° 23, pag 28), che dipingono uno scenario più ottimistico rispetto agli anni scorsi, pare che gli It manager non vivano più con l’inibitorio assillo della riduzione della spesa. La razionalizzazione dei costi, infatti, continua a essere definita obiettivo primario per il 2007, meno per l’anno successivo, quando saranno messe in campo nuove modalità che non passeranno più esclusivamente per il taglio della spesa, ma per la reingegnerizzazione dei processi, all’interno di aziende meno chiuse su loro stesse e capaci di modificarsi attraverso diverse vie, dalla delocalizzazione alle acquisizioni fino alla tanto annunciata e attesa apertura a clienti e fornitori. In linea generale, comunque, in un flusso di aziende che evolvono rapidamente e che rendono centrale l’informazione, spesso il Cio viaggia, suo malgrado, a velocità diversa, dovendo far fronte a nuove domande con budget che non sempre riescono a far fronte alle esigenze di efficienza, velocità e innovazione per consolidare il core business, ottimizzare le relazioni con fornitori e clienti e abilitare nuova crescita, fermo restando la compliance.

Nel compiere un percorso di autoconsapevolezza, dunque, il Cio deve esprimere doti di governance, o di information ownership, al pari di quelle più esecutive o di business. Un mix necessario per affrontare le strategie delle aziende per il 2008 che i Cio del campione (non rappresentativo a livello statistico e tra cui non è stata volutamente considerata la Pubblica amministrazione) considerano sempre più orientate al cliente. Gli obiettivi possono, infatti, essere riassunti in due macro categorie, una più guardinga nei confronti della spesa, l’altra più votata allo sviluppo, al miglioramento del market share, ed è proprio quest’ultima finalità la più citata per l’anno a venire. Rispetto alle edizioni precedenti, poi, spicca l’attenzione delle aziende all’adeguamento normativo e alla compliance, elemento di stimolo per gli investimenti.

Gli obiettivi strategici dei Cio, invece, vedono costantemente al primo posto i progetti che abilitino la crescita del business seguiti dalla volontà di legare le strategie e i piani di sviluppo di It e business. Sul podio anche il miglioramento della qualità di delivery e dei servizi, indicativo del fatto che si inizia a misurare la qualità dell’It. La discesa al quarto posto (rispetto al secondo del passato) della volontà di consolidare operation e struttura It indica la tendenza all’esaurimento, almeno in questa fascia di aziende, di quei progetti che negli anni scorsi hanno rappresentato una sorta di baricentro (soprattutto dal lato client.)

In linea con gli anni scorsi è, invece, la composizione del budget It che (pur con differenze profonde tra settori merceologici) vede una costante riduzione della voce hardware e una crescita (anche se più debole che in passato) del software e un netto aumento dei servizi, soprattutto quelli di stampo innovativo. In particolare, nelle aziende di servizi gli investimenti per nuovi progetti sono più consistenti, mentre nel bancario e nell’industria continuano a farla da padrone le spese di gestione. A livello di progetti in ambito applicativo, l’Erp, sebbene costituisca l’area di più antica informatizzazione, continua a essere al centro delle strategie, al pari della Business intelligence, legata a doppio nodo all’esigenza crescente di informazioni centralizzate e al concetto di governance. Molto importanti sono anche quei progetti orientati al mercato e al cliente, per gestire in modo strategico quella che, invece, è, spesso ancora, una pluralità dispersa di dati.

Ponendo al centro del palcoscenico la collaboration, che diventa molto più strutturata, invece, i Cio interpellati hanno messo in evidenza i progetti di pubblicazione e condivisione dei contenuti tramite intranet, oltre all’archiviazione dei documenti, quest’ultima considerata un modo innovativo per contenere i costi. Sul fronte middleware, prevalgono, invece, la sicurezza e il consolidamento dei server, anche se sono i progetti di business continuity a essere considerati di maggiore strategicità. Alla virtualizzazione è riservata molta attenzione (soprattutto lato server e storage) per l’ottimizzazione dell’uso delle risorse e l’economicità che ne risulta. Tiepido interesse, invece, per le tematiche dell’efficienza energetica e dell’high performance computing, aree in cui solo le aziende interpellate nel settore telco e media si sono distaccate positivamente dalla media del campione.

Dal punto di vista delle politiche di sourcing, poi, l’unica differenza rispetto al 2006 è presente in ambito application management, che è in crescita. Il cambiamento, in generale, si lega alla rinegoziazione dei contratti non ancora andati a scadenza. In generale, la motivazione che spinge le imprese verso l’esternalizzazione dei servizi è la focalizzazione sul core business, anche se il poco peso attribuito alla formazione, in un periodo in cui gli skill rappresentano, invece, un valore per le soluzioni, crea un disequilibrio e comporta la “necessità” di votarsi all’outsourcing, che può essere di stampo “difensivo” (per i costi, mancanza di competenze e così via) o “di prospettiva”, per una trasformazione dell’impresa. I criteri di scelta dei fornitori, in modo simile per quelli di software o servizi e senza grosse differenze rispetto agli anni passati, vedono prevalere la flessibilità e l’orientamento al cliente e la conoscenza delle problematiche del business. Sul fronte delle soluzioni, anche le competenze applicative hanno il loro peso. Sul lato umano, infine, la ricerca mette in luce un invecchiamento del personale It e una scarsa presenza di donne (parecchio al di sotto della media nazionale), anche se molte di quelle che sono entrate in un mondo per tradizione maschile sono riuscite a fare carriera.

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