Reti di storage: positiva accoglienza per le ultime iniziative verso l’interoperabilità

Il Common information model (Cim), la specifica definita dalla Distributed Management Taskforce come possibile soluzione ai problemi di interoperabilità tra applicazioni e sistemi di archiviazione dati, raccoglie consensi.

Dalle aziende dell’informatica giungono segni molto incoraggianti sull’adozione del Common Information Model (Cim), lo standard definito dalla Distributed Management Taskforce come possibile soluzione ai problemi di interoperabilità tra le applicazioni e i sistemi di trattamento e archiviazione dei dati. Cim, protagonista in questi giorni alla conferenza Storage Networking World di Palm Desert, in California, è al tempo stesso un linguaggio e una metodologia per la descrizione delle attività di data management ed è stato pensato come alternativa alla creazione di un’unica Api condivisa tra tutti i costruttori di sistemi di storage. In questo senso, Cim è solo una delle componenti di uno standard di più ampio respiro, il Web based Enterprise Management (Wbem) ed è stato affidato alle cure della Storage Networking Industry Association, associazione di categoria e di diversi costruttori protagonisti di questo mercato. In occasione del convegno, molti di questi costruttori hanno parlato degli sforzi per la realizzazione dei primi prodotti conformi con il linguaggio Cim, la cui uscita è prevista entro la fine dell’anno. Per Emc, il supporto di standard come Cim o lo stesso Wbem si riferisce alla piattaforma di storage management WideSky, che sarà in grado di accedere anche a sistemi hardware non-Emc. Altre aziende, come Brocade Communications, Veritas e Sun Microsystems hanno presentato analoghi prodotti, dai controller dei sistemi di disco, agli switch Fibre Channel fino ai router Fc-to-Scsi. Un parziale freno a tutto questo entusiasmo viene dalla considerazione sullo stato di avanzamento di Cim, che deve fare ancora molta strada. Includendo standard come l’Snmp, esistono molti modi per confezionare i comandi rivolti a un sistema di archiviazione ed è improbabile che i costruttori riescano a mettersi d’accordo su un set di istruzioni molto esteso.

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