Un nuovo studio del Capgemini Research Institute mostra il valore che l’intelligenza artificiale genera per il retail.
Capgemini, infatti, ritiene che i retailer che riescono a portare su ampia scala ed espandere la portata delle implementazioni che utilizzano attualmente l’intelligenza artificiale potranno cogliere un’opportunità dal valore superiore ai 300 miliardi di dollari.
Ma il processo non è semplice: il report evidenzia che solamente l’1% degli use case dei retailer ha raggiunto oggi il giusto livello di implementazione.
Come dice Alessandro Kowaschutz, Head of Practices, Capgemini Business Unit Italy, “sembra che i retailer abbiano preso coscienza dell’intelligenza artificiale. Naturalmente l’implementazione e la scalabilità saranno il prossimo grande obiettivo, ma i retailer dovrebbero stare attenti a non concentrarsi esclusivamente sul ROI, perdendo di vista la customer experience”.
Per redigere lo studio “Retail superstars: How unleashing AI across functions offers a multi-billion dollar opportunity” Capgemini ha intervistato 400 retailer (rappresentativi del 23% del mercato retail globale) che stanno implementando l’intelligenza artificiale.
Risulta che più di un quarto dei retailer (28%) utilizza oggi l’intelligenza artificiale: lo studio ha rilevato un incremento significativo di implementazioni in ambito intelligenza artificiale rispetto al 2017 (17%) e un aumento di 7 volte rispetto al 2016 (4%).
L’intelligenza artificiale alimenta la creazione di alcuni posti di lavoro, con perdite finora trascurabili: Il 71% dei retailer afferma che, attualmente, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale porta alla creazione di nuovi posti di lavoro, con oltre i due terzi (68%) delle nuove posizioni lavorative che hanno un livello piuttosto elevato (di coordinamento o superiore).
Ad agosto 2018 il Capgemini Research Institute ha intervistato 400 dirigenti di aziende del settore retail di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Cina, India, Italia, Spagna, Svezia e Paesi Bassi. Tutti hanno affermato di aver implementato degli use case in ambito intelligenza artificiale con diversi stadi di maturità in una serie di sotto settori e paesi. Capgemini ha poi condotto una seconda ricerca a ottobre, focalizzata sui primi 250 rivenditori in termini di fatturato.
Al contempo il 75% ha dichiarato che finora l’intelligenza artificiale non ha inciso sui posti di lavoro all’interno della propria azienda, mentre i partecipanti al sondaggio che hanno affermato di aver ridotto il numero dei dipendenti hanno indicato un numero pari o inferiore a 25.
L’impatto dell’intelligenza artificiale si traduce in minori reclami da parte dei clienti e maggiori vendite: attualmente i retailer sono d’accordo sull’impatto potenziale che l’intelligenza artificiale ha sia sulle relazioni con i clienti sia sulle vendite: nonostante il calo delle aspettative rispetto al 2017, tuttavia lo studio rileva che il 98% degli intervistati che utilizza l’intelligenza artificiale all’interno delle funzioni rivolte ai clienti si aspetta di assistere a un calo dei reclami fino al 15%, mentre il 99% si aspetta che l’intelligenza artificiale porti a un aumento delle vendite fino al 15%.
Per calcolare le opportunità di crescita futura, come i benefici attesi e la fattibilità dell’implementazione, il Capgemini Research Institute ha analizzato 43 casi d’uso.
Risparmi futuri per miliardi di dollari sono attualmente alla portata di una piccola minoranza di aziende retail: in futuro i retailer potranno risparmiare oltre 300 miliardi di dollari portando su vasta scala le implementazioni di intelligenza artificiale lungo l’intera supply chain.
La mancanza di un focus su implementazioni semplici e incentrate sul cliente è probabilmente dovuta al fatto che i retailer si concentrano su progetti più complessi e con rendimenti più elevati
Attualmente solamente il 26% dei casi d’uso dell’intelligenza artificiale riguarda l’area operation, sebbene siano tra i più redditizi in termini di ritorno dei costi. Tra gli esempi più significativi c’è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per le attività di procurement (con un ROI medio del 7,9%), l’applicazione di algoritmi di rilevamento delle immagini per il controllo di furti nei negozi (7,9%) e l’ottimizzazione della catena di approvvigionamento (7,6%).