Raccogliere rifiuti il nuovo business dei rivenditori

Il progetto Eco & Tech realizzato dal consorzio “Certo” di Tecnoimprese consente ai rivenditori di diventare punti di microraccolta per lo smaltimento rifiuti

Maggio 2003,
Le recenti direttive europee emesse nel dicembre del 2002 e riguardanti la gestione
dei rifiuti Hi-tech (personal computer, stampanti, televisori cellulari, ecc.)
– quantità di materiale pari a qualcosa come 10 Kg pro capite all’anno
in Europa – impongono la qualificazione di tutta la filiera dedita alla raccolta
e allo smaltimento di tali prodotti. Tutti gli operatori sono in gioco: in particolar
modo i produttori che dovranno farsi carico della responsabilità di un
corretto smaltimento dei prodotti immessi sul mercato. Il che avrà un
impatto anche su come le singole apparecchiature verranno prodotte. Nella loro
progettazione, infatti, si dovrà tenere conto non solo della soddisfazione
dell’utilizzatore, ma anche della smaltibilità a minor costo del
fine vita dello stesso.
E poi c’è il rivenditore che, se vuole cogliere una nuova opportunità,
può diventare operatore della microraccolta realizzando così,
oltre che un servizio, anche un business.

Tutta la catena che va dalla progettazione allo smaltimento, passando attraverso
il consumatore è, dunque, strettamente collegata e deve interagire per
ottimizzare tutto il processo.
Il consorzio "Certo", facente parte dell’area Ambiente del Gruppo
Tecnoimprese (vedi box), propone una qualificazione ai rivenditori, denominata
Eco & Tech per consentire di fare business nell’ambito della gestione
dei rifiuti. Con la qualificazione Eco & Tech per la microraccolta, il punto
di vendita viene a collocarsi sul mercato come operatore in grado di servire
in modo corretto la sua clientela anche da questo punto di vista e quindi far
parte di una filiera a cui può far pervenire i prodotti da riciclare
in modo corretto ed economicamente positivo.
Grazie alla partecipazione attiva nella creazione delle varie normative del
settore (Cei, Ue, ecc.), al know how acquisito e dopo approfondite analisi in
ogni situazione possibile, il consorzio "Certo" ha contribuito alla
definizione dettagliata di otto fasi in cui dividere tutto il processo del fine
vita tecnologico e precisamente: analisi/classificazione del bene/rifiuto; ritiro,
trasporto e conferimento; stoccaggio; pre-trattamento: smontaggio e cernita;
riciclo e reimpiego; trattamento e separazione per recupero materie I e II;
smaltimento finale materie irrecuperabili; vendita usato revisionato e per assistenza
tecnica.

In combinazione alle suddette otto classi, sono state definite altre ventidue
sottoclassi per meglio chiarire la specificità dei servizi effettivamente
svolti a garanzia della committenza.
Si sono poi divise queste otto classi in due grandi categorie: la prima, fino
allo stoccaggio, può essere espletata da ogni punto vendita nell’ambito
dell’abituale attività di rivendita, con modesto sforzo e con limitate
qualificazioni specifiche; la seconda parte dal pre-trattamento e coinvolge
operatori che debbono prevalentemente impegnarsi nello specifico mestiere del
riciclaggio.
I vantaggi per un dealer che decida di inserirsi in questa catena e provvedere
in modo corretto alla microraccolta non sono certo da sottovalutare a cominciare
dall’acquisizione di nuovi clienti fornendo loro un servizio globale nel rispetto
delle normative, oltre al miglioramento della propria immagine verso i clienti
e verso i fornitori, al diventare parte attiva di una nuova filiera di business,
nonché l’acquisire il merito di contribuire a far rispettare il ruolo
che le direttive europee impongono ai produttori.

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