Quanto costa il personale Ict

I risultati dell’indagine di Linea Edp-Netconsulting che prende in esame le figure Ict delle aziende specializzate In It e Tlc e quelle degli utenti finali

Anno di consolidamento per le retribuzioni Lo stipendio medio annuo è
risultato pari a 38.600 euro lordi (+0,5% rispetto al 2004). Sale all’11,5% il
dato di chi se lo è visto diminuire Era inevitabile che la situazione di crisi
che ha investito il Paese e quindi anche il settore dell’Ict, andasse a
impattare anche sul modello retributivo delle figure professionali. Non a caso,
come già rilevato lo scorso anno, la retribuzione non è più posta al centro
delle strategie per attrarre e fidelizzare la risorsa, ma diventa piuttosto uno
strumento accessorio, seppure importante.
D’altro lato
la maggiore stanzialità delle figure professionali ha fatto in modo che il
processo di aumento delle retribuzioni rispondesse a logiche interne,
tipicamente poco soggette a particolari variazioni, se non a fronte di un
cambiamento di ruolo o di responsabilità. In sintesi, il processo di crescita
delle retribuzioni negli anni scorsi era sicuramente agevolato dal fatto che le
risorse cambiavano azienda più facilmente e avevano quindi più potere
contrattuale; inoltre, il fenomeno dello skill shortage aveva sicuramente
contribuito a creare un modello retribuzione-centrico come primario elemento di
gestione delle risorse umane.



Valutando i dati dell’indagine di quest’anno emerge che siamo in presenza di una situazione molto più stabile, stabilità cui contribuisce in parte anche il fatto che molte aziende, soprattutto quelle dell’informatica, hanno dovuto fare fronte a pesanti tagli dei budget, anche di quelli destinati alle risorse umane (e in aggiunta, ricordiamo il fenomeno delle fuoriuscite da aziende che hanno dovuto ridimensionare gli organici).
Tuttavia, il 2005 si presenta come un anno di consolidamento, essendo il settore già pesantemente intervenuto negli anni precedenti per riportare il fenomeno a livelli normali. Quest’anno quindi si registra una retribuzione media annua pari a 38.600 euro lordi, in leggera crescita (+0,5%) rispetto ai 38.400 dell’anno scorso, ma comunque inferiore alla crescita dell’inflazione.
Una crescita, quella di
quest’anno, che a prima vista non sembra plausibile visti i dati della tabella
qui in alto ma spiegabile con il fatto che chi nel 2005 ha avuto l’aumento in
proporzione ha ricevuto una cifra che è più elevata dell’aumento complessivo
dello scorso anno.



Il decremento, invece, rispetto al dato dell’anno
prima (39.000 euro), è in parte giustificato dalla volontà da parte delle
imprese di razionalizzare il processo di assegnazione delle retribuzioni. Più
preoccupante appare il dato relativo alle risorse, che negli ultimi anni hanno
visto diminuire la propria retribuzione: dal 9% del 2003, si è passati al 10%
dell’anno successivo fino all’11,5% del 2005. Questo dato, oltre a essere
percepito come estremamente penalizzante per il singolo, è anche e prima di
tutto il sintomo di un settore che ancora non ha recuperato piena fiducia nella
ripresa e nelle proprie potenzialità. Infatti, un calo di retribuzione può
essere legato a due fattori.



Un primo fattore è dato da una riduzione della parte
variabile, che può essere associata al mancato raggiungimento dei risultati
sperati dall’azienda, oppure alla volontà di ridurre i budget da parte delle
imprese, con la mancata assegnazione di bonus piuttosto che di altri benefit. Un
secondo fattore, in misura minore, è dato da un cambiamento di azienda e di
ruolo, che avviene a condizioni meno favorevoli, almeno economicamente, e che
viene accettato o come unica alternativa (a fronte di un mercato del lavoro
diventato sempre più difficile) o anche come opportunità futura (legata alle
aspettative di crescita interna).



Da un punto di vista
retributivo, tuttavia, il settore Ict è ancora oggi uno dei più floridi, come
dimostra la presenza di poco inferiore alla metà del campione totale di
retribuzioni superiori ai 35.000 euro e come sembra suggerire il fatto che,
rispetto all’anno scorso, sono cresciute le figure professionali che
percepiscono uno stipendio annuo lordo superiore ai 40.000 euro. Infine, sarebbe
riduttivo parlare solo di retribuzione complessiva media (Clicca qui per vedere la tabella)
senza guardare alle
diverse realtà aziendali. Infatti, le risorse con maggiore specializzazione o
che ricoprono in azienda ruoli di responsabilità, percepiscono mediamente uno
stipendio più elevato: il settore continua quindi a pagare le proprie
professionalità, anche se ha introdotto dei sistemi valutazioni atti a meglio
bilanciare i livelli di remunerazione tra le differenti aree aziendali.



Direzione &
Gestione
è l’area che presenta la retribuzione lorda più elevata, pari
a 46.400 euro, superiore alla media insieme a Marketing &
Commerciale
, che mediamente
presenta al proprio interno risorse con una retribuzione pari a 42.300 euro. Le
aree tecniche sono quelle che presentano le retribuzioni più basse, alcune
decisamente inferiori alla media del segmento, per la natura stessa delle
risorse che le compongono, molte delle quali con una bassa seniority o senza
ruoli di responsabilità e gestione. Tali figure, tuttavia, sono ben lungi
dall’essere penalizzate, avendo a disposizione una serie di altri incentivi,
come benefit o percorsi formativi più mirati rispetto ad altre aree.



Infine, le aree Telecomunicazioni e
Consulenza
, nella media del settore, sono quelle che rispetto all’anno
precedente hanno visto gli incrementi più significativi; le risorse appartenenti
all’area telecomunicazioni, infatti, hanno visto addirittura una crescita pari a
un +3,9%. A supporto di quanto appena rilevato è l’analisi per singola figura
professionale dove, in certi casi, vengono addirittura ribaltati i valori in
gioco, anche se, ancora una volta, sono le figure manageriali quelle che
mostrano i migliori livelli retributivi. Tra la figura più pagata (il solution
pre-sales) e quella meno pagata (lo sviluppatore software) esiste un divario di
circa 30.000 euro. Ancorché a livelli retributivi più bassi, le figure tecniche
sono quelle che hanno visto la crescita di retribuzione più elevate; tra questi,
gli architetti di sistemi e i sistemisti di rete sono tra le figure che mostrano
alcune tra le crescite più interessanti. Ecco quindi un ulteriore elemento a
riprova della crescente strategicità che ricoprono oggi le competenze di tipo
tecnico. Come già accennato, è ovvio che le politiche di gestione delle risorse
umane non possano più puntare esclusivamente sulla retribuzione per fidelizzare
i propri dipendenti, quanto piuttosto nel tempo abbiano dovuto avviare una serie
di iniziative e sviluppare modelli diversi per rispondere a differenti esigenze
e sopperire con altri strumenti alla possibile percezione di inadeguatezza da un
punto di vista salariale. Ecco che, in questa politica, giocano un ruolo
fondamentale i benefit, intesi come tutta una serie di strumenti fruibili dal
singolo dipendente e che con il tempo stanno diventando sempre più diffusi,
sofisticati e diversificati. E, tuttavia, le strategie di assegnazione dei
benefit sembrano essere diventate, rispetto al passato, più restrittive, o forse
più mirate. Forse per dare maggiore valore al benefit stesso, o forse anche per
problemi di budget, le aziende tendono a essere più selettive non solo in
termini di strumenti concessi, ma anche verso le professionalità che ne possono
fruire. Si spiega così come, rispetto all’anno scorso, sia leggermente diminuito
il numero di figure professionali aventi diritto a benefici diversi da quelli
retributivi: l’80,1% nel 2005, contro l’80,8% dell’anno precedente; variazioni
minime, che tuttavia possono rappresentare sintomi di una maggiore cautela da
parte delle imprese. Sono, soprattutto, le aree più tecniche, come manutenzione
& assistenza e telecomunicazioni a fare le spese di questo nuovo regime di
austerity, anche se è riduttivo pensare che gli interventi abbiano
riguardato aree specifiche, piuttosto che singole realtà aziendali. Vero è che,
essendo i benefit spesso strettamente correlati al miglioramento delle attività
lavorative svolte, le aziende sono state molto attente a distribuirli secondo le
effettive necessità. Quest’ultimo aspetto è fondamentale per capire anche i
criteri in base ai quali vengono decisi e assegnati tali benefit. Infatti,
prevale ancora la concessione di strumenti che supportino l’operatività
aziendale, come il cellulare o il notebook, assegnati a circa la metà delle
figure professionali (in particolare, con una crescita dei portatili rispetto
all’anno scorso), nonché la concessione dell’auto aziendale o della carta di
credito, ma solo a specifiche professionalità (ad esempio le vendite, o comunque
risorse che si lavorano spesso fuori ufficio) o a figure manageriali.
Interessante la crescita dei palmari aziendali, che è indicativa anche del
livello di diffusione e di utilità che stanno assumendo questi strumenti, grazie
alle loro crescenti funzionalità.

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