Quando l’outsourcing si fa in quattro

Il direttore Ict di Editori PerlaFinanza, Emanuele Cisbani, racconta perché l’azienda ha deciso di puntare su un’esternalizzazione selettiva per raggiungere gli obiettivi che si era prefissata

Specializzato nell’informazione economica e finanziaria,
il gruppo editoriale Editori PerlaFinanza è nato nel 2001 con
l’obiettivo di dar vita a una serie di pubblicazioni business. Attualmente, le
sue testate sono Finanza & Mercati, Borsa & Finanza,
Bloomberg investimenti (nel gennaio 2005 la testata si è unificata con
Finanza&Mercati7, l’edizione del sabato del quotidiano),
TuttoFondi Standard & Poor’s e Monthly.
Nell’ottobre
del 2002 la società ha deciso di dar vita a un sito Web per l’informazione
quotidiana di stampo finanziario.


Avevo tre mesi di tempo per realizzarlo – dice Emanuele
Cisbani
, direttore Ict di Editori PerlaFinanza -.
A gennaio doveva essere online uno spazio di informazione quotidiana
collegato a Finanza e Mercati.  L’obiettivo era di derivare i contenuti
presenti sul quotidiano e renderli accessibili da browser. Bisognava poi avere
la possibilità di integrare nuove notizie durante la giornata, creare nuove
rubriche e così via. C’era inoltre l’idea di vendere l’accesso tramite
Internet
”.


Tuttavia il ciclo produttivo utilizzato all’interno del gruppo non si
prestava a generare contenuti adatti a essere pubblicati online. Era infatti
basato su un sistema editoriale Hermes Unisys, per altro in outsourcing. Da tale
sistema editoriale uscivano dei file Pdf che venivano lavorati da un Rip per
essere poi inviati alla stampa.


Inoltre – precisa Cisbani – ma è quasi inutile dirlo, ci doveva
essere una grande attenzione ai costi, perché supponevamo che i nostri ricavi
non avrebbero potuto essere alti. Dopo lo scoppio della bolla Internet, la rete
non aveva più lo stesso appeal sul piano pubblicitario, che invece era (ed è) la
nostra primaria fonte di fatturato
”.


A questo punto Cisbani ha cercato di capire come muoversi in ambito Web, per
evitare di perdere tempo e dar vita a un progetto conforme alle aspettative.
Partendo dal presupposto che gli elementi da considerare nella realizzazione di
siti Internet sono grossomodo tre (il design dell’interfaccia utente, la
gestione dei contenuti e lo sviluppo del software, la gestione del software e le
macchine), ha cercato di reperire le competenze adatte. Ricerca che ovviamente
lo ha spinto a muoversi all’esterno dell’azienda in quanto il core business del
gruppo editoriale era ben diverso da quello dello sviluppo Web e non avrebbe
avuto senso, ma non c’era nemmeno il tempo, di creare skill interni.


Per ottenere risultati di qualità, ciò che conta sono le competenze. E
queste non sono tutte uguali
– sottolinea Cisbani -. Un sito Internet è
un’applicazione e come tale deve funzionare. Per la realizzazione
dell’interfaccia servono competenze estremamente qualificate, frutto di
approfondite conoscenze di marketing, di estetica e di usabilità. In pratica,
quelle competenze definite artistiche. Ci sono poi le competenze artigianali,
tipiche della gestione dei contenuti, come la capacità di selezionare le fonti,
il controllo della qualità e una certa organizzazione espositiva, e dello
sviluppo del software. Quest’ultima, componente essenziale e non
standardizzabile, richiede capacità di problem solving per trovare la soluzione
più efficiente e più solida nello scrivere del codic
e”.


Ci sono infine -prosegue Cisbani – le competenze industriali,
quelle con cui siamo più abituati ad avere a che fare in termini quantitativi e
che sono più legate alle gestione del software e all’hosting. Queste consistono
in standardizzazione, ottimizzazione, best practices, sicurezza, scalabilità ed
economicità
”.


A fronte di ciò, l’idea del direttore Ict di Editori PerlaFinanza era che
fosse difficile trovare un solo partner con tutte queste competenze. “Non è
che non si possa fare tutto con un solo provider, non ci sono delle regole

-asserisce Cisbani -. Però la mia esperienza, dopo avere verificato
l’offerta del mercato, mi ha portato a puntare su un outsourcing selettivo, che
comprendesse quattro fornitori. E a farli lavorare tutti e quattro
contemporaneamente
”.


Il primo di tali fornitori è stato Bitlevel. “Lo conosco
personalmente
– ha specificato Cisbani -. Ho già lavorato con lui e
quindi è stata una scelta naturale affidarmi a un’azienda che sapesse già quali
fossero le mie esigenze e le mie aspettative. Questo ha permesso di risparmiare
tempo in incontri e riunioni. Bitlevel ha competenze molto spiccate nel design
dei siti web e nello sviluppo del software. In pratica, riunisce in sé le
competenze artistiche e artigianali di cui parlavo prima
”.


C’era però un problema. Questo povider lavora esclusivamente su Macintosh,
cosa tipica per l’ambiente creativo, ma non tanto comoda per chi intende
realizzare una soluzione da esternalizzare ad altre piattaforme. “Per
cui
– afferma Cisbani – mi sono rivolto a un altro fornitore per la
parte di database e Cms e la gestione del software in generale. Tale fornitore è
Ants
”. Editori PerlaFinanza aveva poi bisogno di un altro
provider, per i dati di borsa: la scelta è caduta su Adb.
Per noi queste sono informazioni aggiuntive – ha sottolineato Cisbani
– . Noi siamo un gruppo editoriale: produciamo notizie, facciamo interviste
e raccontiamo quello che succede nel mondo. Non abbiamo intenzione di
concentrarsi su un’attività che non fa parte del nostro core business perciò era
un passo obbligato puntare su qualcuno che ci potesse fornire in outsourcing i
dati già pronti
”.


Va da sé – aggiunge Cisbani – che per la connettività e
Internet avevamo bisogno di un altro partner. In questo caso la scelta è caduta
su Colt, un provider di cui avevo già sperimentato in passato
la grande affidabilità e professionalità, in particolare per le competenze di
tipo industriale. Avendo tempi stretti, il team di quattro fornitori mi ha
permesso di ridurre notevolmente il time to market e di dar vita a due siti che
funzionano molto bene. Per altro, sono nate sinergie tra differenti fornitori
che hanno portato a modifiche al progetto, migliorandolo notevolmente rispetto
alle specifiche iniziali. Le testate oggi vanno online con costi minimi: la sera
quando il giornale è finito vengono prodotti file Xml che sono caricati sui
siti. Le notizie sono poi disponibili verso l’una di notte, ma questo solo per
ragioni di concorrenza nei confronti dei nostri competitor
”.


 

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