Quando conviene passare alla 3G

L’alta velocità delle reti Umts semplificherà lo sviluppo e l’utilizzo di molte soluzioni di enterprise mobility, oggi basate su Gprs e favorirà lo scambio di documenti PowerPoint ed Excel.

Avvento dell’Umts avrà un ruolo propulsore nella diffusione delle wireless enterprise application. Lo sostiene Yankee Group, che prevede che le reti cellulari di terza generazione miglioreranno le prestazioni delle soluzioni di mobile office oggi basate su Gprs, rendendo più soddisfatti gli utenti e, in definitiva, soffiando sul fuoco della crescita del mercato. Non si tratta, quindi, di far spazio a nuovi servizi, cosa che invece accadrà nel mondo consumer grazie alla 3G. Piuttosto, di migliorare quelli già in uso adesso, basati sulla cosiddetta generazione 2,5. Questi miglioramenti, in termini di usabilità, semplicità d’uso e costi di implementazione, non tarderanno a manifestarsi. Gli analisti stimano che, a livello europeo, le reti Umts degli operatori raggiungeranno una copertura di circa l’80% entro il 2007, comprendendo la maggior parte dei campus aziendali. Nell’arco di 3-5 anni l’Umts sarà diventata così la tecnologia prevalente per far viaggiare nell’etere i dati aziendali sulla lunga distanza. Quale saranno le implicazioni sul lavoro fin qui svolto dai Cio per rendere mobili le aziende?


Yankee Group ne ha individuate quattro. Eccole.

Meno complessità e costi


Risulta più semplice usare le applicazioni e svilupparle. Aumentando la velocità di trasporto a 144/384 Kbps (a fronte degli attuali 56 Kbps, paragonabili a una normale linea telefonica con un modem) le applicazioni aziendali richiederanno modifiche minime per essere "portate" sui Pda e palmari. Quindi, non servono più client "pesanti" e tanto lavoro di personalizzazione, con il risultato che si possono fare, a costi più bassi rispetto al Gprs, progetti più complessi. Anche perché aumentano al contempo la capacità di elaborazione e le memorie dei terminali 3G, solo da poco sul mercato.

User experience


Questa espressione è da poco entrata nel marketing delle telecomunicazioni per indicare, in positivo, il livello di frustrazione delle persone quando non riescono a utilizzare un servizio (per esempio aprire una pagina su Internet) perché non è disponibile o è talmente lento da far saltare i nervi. L’aumento di velocità apportato dall’Umts ci fa sentire un po’ come in ufficio o a casa, quindi la user experience è positiva. Yankee evidenzia che sono molte le applicazioni che funzionano benissimo con il Gprs: telemetria, messaggistica e push e-mail sono alcuni esempi. Ma molte di più miglioreranno: browsing su Internet, e-mail sul pc, Crm, database, circolazione ed elaborazione di documenti PowerPoint ed Excel.

Device management


Diventa possibile gestire la mobilità in termini di servizio erogato dal provider, sia esso hosted, ovvero affidato in outsourcing, sia di tipo off-the-shell. Nell’arco di un paio d’anni, si affermerà anche in questo ambito l’uso di Service level agreement, che tuteleranno, con penali, le aziende contro il rischio di ritrovarsi con un livello di servizio inadeguato rispetto alle aspettative. I servizi saranno generalmente misti 3G/Wlan. Soprattutto, vanno gestiti i sofisticati terminali che supportano le due tecnologie, il che significa inventari, gestione remota, controllo dell’utente e aggiornamento del software, sicurezza, back up e altro.

Voce


La flessibilità della tecnologia 3G offrirà agli operatori la possibilità di incrementare la presenza nella telefonia aziendale, in alternativa a quella fissa. Ciò grazie alla riduzione dei costi, alla possibilità di creare offerte bundle e, più importante, alla integrazione dei terminali 3G con i centralini aziendali, sia Ip sia Tdm. Gli operatori potranno offrire servizi di wireless Pbx in outsourcing: un sondaggio di Yankee indica che il 24% degli interpellati considera molto importante l’avere il terminale mobile come principale strumento per la comunicazione aziendale.

Raccomandazioni


Yankee Group non si limita a evidenziare i vantaggi del salto tecnologico verso l’Umts, ma fornisce anche consigli per frenare facili entusiasmi e valutare con cura gli investimenti. Innanzitutto, bisogna individuare quali applicazioni migrare al 3G, perché, come già osservato, molte funzionano bene con il Gprs e non ne trarrebbero alcun beneficio. Anzi, rischiano di soffrire a causa di una minore copertura. Quest’ultimo aspetto, infatti, è cruciale, e lo rimarrà per i prossimi 2-4 anni, fintanto che l’estensione della rete sarà comparabile a quella dell’attuale Gsm. Un altro errore da evitare è quello di muoversi con un approccio orientato alla tecnologia invece che al business. Alle aziende, infatti, servono servizi che migliorino i processi, riducano il downtime e permettano di ottenere un elevato Roi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome