Quality of Service Una questione aperta

Le tecnologie oggi disponibili arginano, ma non risolvono del tutto, il problema della QoS sulle reti IP. La risposta potrebbe arrivare tra pochi anni

Nella comunità scientifica che lavora per costruire il futuro di Internet e delle reti IP la questione della Quality of Service è tutt’altro che risolta.


Su questo tema, infatti, sono impegnati diversi gruppi di ricerca ed è probabile che, nei prossimi anni, emergeranno nuovi prodotti e soluzioni innovativi da parte di piccole aziende oggi sconosciute.


Lo conferma Bob Metcalfe, uno dei maggiori esperti di networking a livello mondiale e padre della tecnologia Ethernet: «Quello della QoS – afferma l’esperto – è uno degli aspetti che bisognerà risolvere per il futuro di Internet. Ne parla anche Dave Clark, ricercatore del Mit e uno degli inventori di Internet, in un recente articolo pubblicato dall’Economist. Nel mio ruolo attuale di venture capitalist, vedo molte aziende che si propongono di trovare una risposta innovativa. Oggi abbiamo la tecnologia MPLS, che non è una vera soluzione, ma solo un cerotto. Infatti, MPLS minimizza il problema assegnando delle priorità, ma è difficile definire un Service Level Agreement con un multiplexing statistico: si può solo stabilire che per una determinata percentuale di tempo il servizio è garantito. Non esiste banda riservata, quindi occasionalmente, nel passaggio da un router all’altro, alcuni pacchetti vengono persi, perché arrivano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questo problema non si elimina assegnando una priorità, per quanto grande questa possa essere».


Se passiamo da Internet all’ambito delle reti IP private, troviamo lo stesso problema, anche se più facilmente gestibile attraverso un accurato sistema di management e con il sovradimensionamento.


«Aumentare la banda passante – continua Metcalfe – può aiutare a risolvere il problema, perché riduce la probabilità quasi a zero. Ma l’unica soluzione è la banda dedicata: se si deve mandare un video che richiede 20 Mbps, serve un meccanismo che riserva il canale da un punto a un altro».


Una gestione accurata


Malgrado ciò, oggi le reti funzionano piuttosto bene, e permettono di veicolare, con un livello di qualità adeguato e soddisfacente, applicazioni sensibili alla qualità, come l’IP telephony, sempre più diffusa. Lo stato dell’arte prevede, a questo scopo, l’utilizzo dei software di system management, proposti da diverse software house, che hanno raggiunto negli anni un livello di sofisticazione notevole e che consentono di analizzare il funzionamento di tutti gli apparati e di monitorare nel dettaglio tutti i flussi di traffico. Oltre a individuare eventuali colli di bottiglia e malfunzionamenti, creano opportuni report a uso e consumo dell’amministratore di rete. Sulla base di queste informazioni si procede, in caso di problemi di performance, a un reingeenering dell’infrastruttura. Se, semplificando, il software di management rileva un flusso eccessivo tra Milano e Roma, si può tentare di reinstradare parte del traffico verso un’altra direttrice.


Gli strumenti attuali permettono, dunque, di gestire la QoS in maniera adeguata per le esigenze attuali, ma non è detto che sarà sempre così.


«Non siamo in una situazione di crisi – afferma Metcalfe -, ma di transizione. Oggi il sovradimensionamento delle reti è una soluzione adeguata. Ma se continueremo a inondare la rete con video e voce, aumentando il traffico e la probabilità di errore, il problema emergerà. Al momento, ci sono più di 20 aziende che lavorano a una soluzione per migliorare la QoS, e ce ne sono altre che tentano di sviluppare router che riservano la banda e che potrebbero rappresentare una minaccia per Cisco. La mia previsione è che si troverà una soluzione prima di arrivare a un punto di crisi».


Nel frattempo, i carrier sono al lavoro. Telecom Italia Lab, per esempio, fa sapere che, sulla tematica del controllo dinamico della QoS, nel contesto di reti IP multiservizio, la società è attiva con una serie di attività, finalizzate a studiare soluzioni innovative che risolvano le problematiche inerenti la qualità del servizio, derivanti dall’introduzione in rete di nuovi servizi o dalla migrazione, su un’infrastruttura IP condivisa, di servizi già erogati mediante altre tipologie di reti.

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