Quale sarà il futuro del Cio?

Sei importanti analisti di mercato delineano lo scenario in vista del 2008. Collaborazione, comunicazione, capacità di gestire il business saranno fondamentali.

Sul ruolo del Chief Information Officer si interrogano da tempo attori del mercato, analisti, operatori, utenti.Un ruolo in bilico fra tecnologia e organizzazione, fra gestione operativa e strategia. In questo articolo sei importanti analisti nazionali e internazionali delineano lo scenario in vista del 2008.

FORRESTER RESEARCH – Diego Lo Giudice, Principal Consultant Emea

Un futuro brillante aspetta i Cio poiché l’It sta diventando
sempre più pervasiva nel business aziendale.
Ogni aspetto delle grandi aziende è sempre più
caratterizzato dalla tecnologia presente nell’azienda
stessa, dalle operazioni di business incentrate sulle
applicazioni, alle interazioni Internet-based con clienti
e fornitori. Sebbene oggi, solo poche aziende riconoscono
le implicazioni di questo trend, entro cinque
anni la maggior parte realizzerà che la “Business technology”
(Bt) è fondamentale per ottenere risultati di
business. Le grandi aziende accoglieranno il potenziale
competitivo della tecnologia e gestiranno in modo
attivo il suo utilizzo.

Questo cambiamento impatterà di certo sul ruolo del Cio, forse non al punto di produrre
un cambiamento del titolo (da Chief information
officer a Chief business Officer), ma il lavoro del Cio
sarà certamente influenzato.

Il focus del Cio sarà
quello di occuparsi di offerte che vadano a rafforzare
i risultati di business, la flessibilità e la configurabilità,
per cui occuperà un posto sempre più vicino ai business
stakeholder. Per fare ciò, sarà importante che
acquisisca una forte competenza anche sul business.

Detto questo, il passaggio dei Cio per diventare più
orientati alla Business technology avverrà a velocità
differenti e con differente forza nelle diverse realtà.
Nelle aziende dove il ruolo del Cio è più focalizzato
sull’It, come una utility company, il processo di cambiamento
del Cio sarà più lento o potrebbe non avvenire
mai (ad esempio in alcune aziende manifatturiere
il compito dell’It è di far andare avanti la fabbrica, per
analogia, simile al ruolo dell’energia elettrica).

Nelle
aziende in cui la funzione dell’It è quella di un service
provider, il processo di cambiamento dell’It e del Cio
verso la Business technology potrebbe essere più
veloce (ad esempio nelle aziende energetiche dove
tipicamente business e It concordano sostanzialmente
con i servizi e il livello di prestazioni).

In conclusione, il nuovo punto di arrivo di molti Cio
sarà di guidare una It che si pone verso il business
come “partner”: ad esempio aziende fornitrici di
servizi finanziari, media e le nuove business venture
interamente basate sull’It saranno le prime a effettuare
questo shift.

GARNER GROUP – Regina Casonato, Managing Vp Information Infrastructure e Country Leader Italia
Gartner ha condotto in
merito uno studio con Forbes su
come il Ceo vede il Cio, chiedendogli,
in particolare, quali sono le
precise responsabilità del Cio oggi
e quali saranno fra cinque anni.
C’è stata la conferma che il ruolo
è quello di presidiare i sistemi
tecnologici, ma è emersa anche
l’aspettativa che questa figura
si occupi sempre di più di altre
cose. Infatti, una serie di dati, molto
significativi, trasmette messaggi
di cambiamento che riguardano
in particolare tre fronti sui quali il
Ceo si aspetta l’intervento del Cio:

  • Gestire l’informazione come un asset
    strategico, rendendola fruibile
    nei processi decisionali.
  • Impegnarsi per capire
    come l’It possa abilitare una
    migliore produttività ed efficienza
    delle persone, all’interno dell’organizzazione.
  • Il terzo fronte è l’innovazione.

E
tutto questo è necessario perché
sempre più i vendor si trovano a
dover interagire con figure che
non sono It, ma sono uomini di business
o Cfo, per cui si possono
creare delle situazioni di potenziale
conflitto all’interno dell’organizzazione:
in particolare alludo al
fenomeno dei modelli alternativi di
delivery dell’It.
Infatti, una business unit oggi
sempre più può trovarsi davanti
degli interlocutori agguerriti,
come quelle società che offrono
direttamente, pagando una quota,
competenze e servizi in modo
autonomo e anche più veloce
rispetto all’It aziendale.

Sicuramente le business unit
stanno crescendo, non solo
presentando le loro esigenze nei
confronti dell’It, ma anche nelle
modalità con cui si stanno guardando
attorno: se non trovano
una risposta interna in grado di
soddisfarle, si possono rivolgere
all’esterno.
Per cui un grande cambiamento
che coinvolge la funzione It va,
innanzitutto, nella direzione di
comprendere sempre meglio il
business dell’azienda, tant’è che
alcune responsabilità all’interno
dell’It vengono assegnate a persone
di business, che non hanno
nemmeno le competenze specifiche
sull’It, ma di business.

La
possibilità dell’It di essere presente
nell’attività di business dipende,
dunque, dalla capacità di dare
risposte e soluzioni nei tempi in
cui il business si aspetta, e offrire
nuove competenze.
Quindi organizzazione, comprensione
del business e nuove
aspettative sono i tre fronti su cui
il Cio dovrà confrontarsi, per non
diventare una figura irrilevante
all’interno dell’azienda.

IDC – Fabio Rizzotto, It Reasearch Manager
Il ruolo del responsabile It sta cambiando in virtù
di nuove competenze richieste o di una trasformazione
di quelle esistenti. Il Cio affianca, pertanto,
le linee di business in un percorso di adeguamento
che rafforza il legame tra il servizio (It) e i processi
(business).

Variabilizzazione dei costi e flessibilità
dei sistemi It sono passaggi indispensabili per la
futura figura del Cio e per un ruolo più strategico
all’interno delle organizzazioni. In questo percorso
evolutivo, i Cio si sentono misurati anche sulla
capacità “comunicativa” e di “collaborazione” con
le linee di business.

NETCONSULTING – Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato
Il ruolo del responsabile It sta, in questi
ultimi anni, rapidamente mutando.
Al Cio non vengono, infatti, richieste
solamente competenze per la gestione
delle operation, che viene spesso
vissuta dagli utilizzatori aziendali
come un servizio dovuto e verso il
quale, malgrado gli sforzi significativi
che richiede, il Cio può solo ricercare
guadagni di efficienza.

Quello che il
Cio deve oggi incorporare all’interno
delle strutture It è, da un lato la
capacità di governo e di vision che
permette di gestire l’introduzione di
innovazioni e dall’altro quella di essere
in grado di rispondere a una domanda
in chiave business, che proviene sia
dai responsabili di funzione sia dal
top management. L’approccio del
responsabile sistemi informativi deve
diventare sempre più funzionale alle
logiche di business.

In questo senso la
qualità e la consistenza delle informazioni
e la loro distribuzione mirata
diventa un punto di focale rilevanza.
Solo la presenza contemporanea di
tutti questi ingredienti permetterà al
Cio di essere riconosciuto all’interno
dell’azienda come business & technology
innovator, come figura, cioè,
capace di supportare innovazioni di
processo, di prodotto e organizzative
e, quindi, di abilitare la crescita della
propria azienda.

SIRMI – Maurizio Cuzari, Amministratore Delegato
L’It manager si caratterizza sempre
più per un mix di competenze e qualità,
inerenti non solo alla sfera tecnologica:
non serve tanto una figura
dedicata allo scouting tecnologico,
un esperto di prodotti, uno specialista
in tecnologie quanto, piuttosto, una
risorsa che sappia supportare ad
ampio spettro gli utenti e che sappia
indirizzare le scelte tecnologiche
aziendali con il fine di implementare
soluzioni utili per il business aziendale. In altre parole, il responsabile It
possiederà sempre più:

  • Propensione
    al cambiamento e capacità di “visione”;
  • Capacità di comunicazione, per
    trasferire il valore delle proposte e dei
    progetti con i giusti argomenti ai giusti
    livelli gerarchici (per azioni di “marketing
    interno”);
  • Capacità consulenziale
    e progettuale, per essere in grado di
    comprendere le esigenze e accogliere
    le richieste degli utenti finali, tradurre
    l’applicazione della tecnologia in soluzioni
    concrete, affrontando e comunque
    supportando anche processi di
    change management;
  • Capacità di gestione
    del cambiamento, per creare le
    condizioni favorevoli al verificarsi del
    processo virtuoso che coinvolge da
    un lato lo sviluppo della conoscenza e
    delle competenze tecnico-scientifiche
    degli utilizzatori, dall’altro la capacità
    e volontà di investimento da parte del
    management.

Con questo, Sirmi non immagina un
responsabile dei sistemi informativi
stratega, né solo visionario, ma nemmeno
solo gestore di tecnologie. Si immagina
un professionista capace
di entrare appieno, con il supporto dei
suoi colleghi responsabili di funzione,
nella comprensione delle dinamiche
della propria azienda e del suo mercato
di riferimento, e in grado di far in
modo che la complessità tecnologica
insita nel digitale rimanga a monte,
mascherata e adeguatamente gestita,
e si trasformi a valle, sui suoi destinatari
interni ed esterni all’impresa,
in semplicità estrema dell’uso delle
funzioni da essa stessa abilitate.

YANKEE GROUP – Camille Mendler, Vice President Enterprise Research
Se un crescente numero di decisioni
d’acquisto viene preso esternamente
alla struttura It, ne consegue che il
ruolo di questa funzione aziendale
rischia di restare sempre più compromesso.
E così anche quello del Cio.
Per forza di cose, la realtà attuale
vede le organizzazioni It focalizzate
per almeno metà del loro tempo su
temi come manutenzione e upgrade
e, comunque, la maggior parte del
tempo dei professionisti delle divisioni
It viene trascorso occupandosi di questioni
tattiche e non dei temi strategici,
vicini alle criticità di business, che
favorirebbero un migliore allineamento
con l’esecutivo aziendale.

Per contrastare una realtà sempre più
attenta al proprio ruolo, non è più solo
necessario che i Cio facciano bene
il proprio lavoro, ma è fondamentale
che sappiano anche trasformarsi in
ottimi comunicatori.
È auspicabile, infatti, che perseguano
con mezzi idonei nuove iniziative di
comunicazione, delle vere e proprie
campagne di informazione, tese a
dimostrare il ruolo strategico dell’It
aziendale, a costruire consensi e a
riaffermare la propria autorevolezza.

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