QoS e cambiamento. Obiettivi dell’integrazione

Qualità del servizio, change management, da raggiungere con l’ottimizzazione delle risorse, e system integration. È questo, a ritroso, il paradigma con cui ogni attore tecnologico affronta il mercato della sanità. Per guadagnarci, come spiegano Datamat, Microsoft e Santer.

Secondo Massimo Mangia, direttore marketing della divisione sanità di Datamat, "il mercato della sanità è stato sino a oggi povero e poco profittevole, tanto che molti lo hanno abbandonato. Ma è anche vero che alcuni nuovi attori internazionali vi stanno approdando, riproponendo metodologie create per altri settori industriali, come Sap e Oracle". Povero perché il valore della domanda è stato contenuto sia sul piano economico sia su quello del contenuto. In passato, infatti, ci si è concentrati prevalentemente sullo sviluppo di sistemi gestionali, sotto il profilo fiscale. Oppure si sono realizzati progetti ad hoc, di taglio "vetrina", quindi senza un respiro organico.


Ma allora, perché Datamat ha investito nella sanità? "Crediamo che la domanda cambierà, in meglio – dice Mangia – richiedendo l’ottimizzazione delle strutture, raggiungibile solo con l’It. Ma non quella fine a se stessa, ma proprio quella che consente l’ottimizzazione delle risorse che sono legate a modelli organizzativi vecchi, e che garantisca il raggiungimento di un quadro di sistema integrato, nel quale le società It possono co-partecipare all’indirizzo di spesa".


La base di partenza per impostare il salto tecnologico, secondo Datamat, è costituita dai medici di base, "gli unici – secondo Mangia – a gestire le cartelle cliniche in maniera informatizzata. I medici generali sono un vero asset per lo sviluppo. Oggi 8.200 di loro usa la nostra soluzione di gestione della cartella paziente Millewin, e il numero cresce di cento unità al mese". Fra le nuove proposte al settore di Datamat c’è Vitruvio, una piattaforma integrata di servizi applicativi sanitari, che è, al contempo, un enterprise portal per operatori della sanità e utenti dei sistemi informativi sanitari, un framework che dà servizi applicativi, un insieme di componenti per la gestione clinica e amministrativa della sanità. Soprattutto, è integrato e prende come framework, quello di Microsoft. "La visione .Net – spiega Mangia – ci è conforme perché la sanità sarà sempre più diffusa ovunque. Il processo di fruizione partirà dal pc domestico".


La vista lunga di Microsoft


Appunto, che c’entra Microsoft? Lo spiega Alessandro Adamo, marketing manager sanità e Pa. "Ci siamo resi conto di quanto fosse importante diffondere le nostre tecnologie server nei mercati suddivisi per industry, e quindi anche sul fronte sanitario. Teniamo presente che la sanità è un’industry che necessita di stretta cooperazione. Per esempio noi ne abbiamo una attiva con la Fiaso, la Federazione nazionale delle aziende ospedaliere. Ciò perché i nuovi standard della comunicazione creano discontinuità con l’eterogeneità delle soluzioni legacy. Siamo convinti che la visione articolata di .Net sia adatta a uno scenario complesso e distribuito come la sanità". Microsoft lavora in partnership con i system integrator e gli Isv che hanno sviluppato soluzioni specifiche, integrabili via middleware. L’Eai, e anche applicazioni di Government-to-government (G2G), trovano un elemento centrale in Biztalk. "Noi interveniamo direttamente solo su progetti particolari – dice Adamo -. Per sviluppare il mercato della sanità stiamo instaurando un dialogo diretto con le Asl e con le aziende ospedaliere private. Abbiamo attivato un numero verde per tutta la Pa, che riceve le chiamate dei responsabili dei sistemi informativi delle Asl e degli integratori di servizi per la sanità. Applicativamente, l’integrazione di Navision ci ha dato un ottimo strumento per indirizzare un’esigenza di gestione, che, per quanto banale, è centrale nell’economicità di una Asl, come quella di Treviso, che ha integrato l’Erp con funzioni di base nella propria struttura". Non si parla tanto di Business intelligence, giacché, secondo Adamo, questa presuppone la qualità dei dati e che i dati ci siano. Paradossale, ma queste condizioni, spesso, nelle Asl non sono soddisfatte. Marco Agnoli, product manager di Office invita a focalizzare il ruolo di Biztalk: "Il supporto di Xml dà garanzia di apertura del sistema informativo e di indipendenza dal system integrator. La sanità deve essere vista come un settore con enormi possibilità di crescita, essendo apportatore di nuovi bisogni e di nuove tecnologie. Basti pensare a Infopath, tecnologia inserita nel nuovo Office 2003, uno strumento che consente di aprire il parco dati legacy e fa da ponte a un server Biztalk. Legge l’Xml e lo presenta all’operatore della Asl nel formato da lui intellegibile. Infopath, tra l’altro, supporta Hl7, il dialetto Xml per la sanità".

È sempre system integration


Si torna, quindi, sempre ai temi della system integration. Giovanni Hoz, direttore generale di Santer, una società che Reply ha acquistato al 49% da Lombardia Informatica per 5,6 milioni di euro, sostiene che "la sanità può essere vista come la killer-area, in cui si può fare realmente e finalmente l’e-government. È un mercato enorme. La capacità di spesa dei soggetti sanitari locali è cresciuta notevolmente rispetto a quello che gli consentiva la precedente amministrazione centrale".


Ma quali soluzioni si offrono alla sanità? "Gli elementi forti – osserva Hoz – sono nel back end, quindi l’outsourcing di attività e servizi, dato che c’è un forte problema legacy. La chiave di volta è la portalizzazione di applicazioni vecchie per il controllo di gestione, sotto il cappello di ciò che può essere definito Business intelligence. Il problema della sanità è rappresentabile come una bilancia da mantenere in equilibrio tenendo presente che su un piatto c’è l’elemento del servizio al cittadino e sull’altro ci sono i principi dell’efficienza e della sana gestione. Per provvedere al controllo di gestione, nelle Asl non basta più fare il controllo delle presenze e il payroll. Il problema è più grande". Tecnologicamente, serve la massima flessibilità operativa…


"Il nostro Erp – sostiene Hoz – è basato sulle Oracle Applications, ma la chiave del nostro lavoro è l’outsourcing dei sistemi, in virtù del fatto che tutte le Asl e le aziende sanitarie hanno il proprio sistema informativo differente e che il quadro di riferimento è eterogeneo. L’outsourcing è di per se stesso una fonte di ottimizzazione dell’attività e dei sistemi, attuabile anche in joint con i detentori dei datacenter, come Epiclink". Insomma, con la sanità ci si guadagna? " – conferma Hoz – basta vedere l’entità della spesa sanitaria. E contribuire a renderla efficiente fa sicuramente guadagnare".

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