Punta su Fibre Channel e protocollo Ip lo storage “globale” di Ibm

Nell’ottica di Big Blue, il più possibile omnicomprensiva, non vi è antagonismo tra soluzioni San e Nas. La direzione imboccata con il promettente standard iScsi si inserisce in tale ottica, puntando su flessibilità e scalabilità delle soluzioni di storage networking.

Il 2001 si sta dimostrando un anno di gran fermento per Ibm che, accanto a iniziative di rafforzamento dei propri settori di punta (tra cui la recente acquisizione di Informix per un miliardo di dollari), continua a trovare nuovo impulso nell’ambito delle soluzioni storage.


Le linee seguite sono molteplici e non in antagonismo, come ci ha confermato David Vaughn, business line manager Nas, storage networking, storage systems group di Ibm.


"Nell’ambito storage seguiamo due linee – ha affermato Vaughn -. Crediamo che Fibre Channel resterà per lungo tempo e crediamo nel protocollo Ip


Non vi è antagonismo tra le soluzioni Nas e San, secondo il portavoce di Ibm, dato che le esigenze a cui queste si indirizzano restano ancora ben distinte. Inoltre, il settore dello storage nel suo complesso sta certamente crescendo nel budget riservato dalle aziende e, con esso, aumentano anche le difficoltà di gestione.


Questi due aspetti dovrebbero, pertanto, contribuire a favorire l’approccio di Big Blue, che consiste nel proporsi come fornitore globale, offrendo una pluralità di soluzioni e un riferimento unico per affrontare le difficoltà di gestione, senza trascurare le innovazioni tecnologiche.


"In questo panorama in continua evoluzione – ha continuato Vaughn – cerchiamo di fornire soluzioni flessibili, perché non esiste un’offerta che vada bene per tutti. Intendiamo supportare open standard e Fibre Channel per competere nel mercato


All’interno di questo scenario si inquadra la direzione intrapresa con iScsi (un nuovo standard che consente il trasporto di prodotti Scsi su protocollo Ip), che sta trovando un crescente supporto di partner, ma anche le varie collaborazioni attivate con quelli che avrebbero potuto essere possibili competitor quali Compaq, con cui Ibm ha una partnership a livello di prodotto. D’altronde, la necessità di rivolgersi a un mercato il più ampio possibile è una lezione che Ibm ha già imparato con Tivoli, che ha dovuto cedere al supporto di altri sistemi operativi per poter competere sul mercato. Anche con Network Appliance Ibm ha avviato una collaborazione, questa volta a livello di servizi, per completare ulteriormente i proprio livello di supporto al cliente.


"Siamo molto seri rispetto all’area dello storage networking – ha concluso Vaughn – e le principali iniziative di Ibm nell’ambito storage sono attualmente rivolte a incrementare la scalabilità; a tal proposito, infatti, faremo un annuncio nei prossimi mesi. Intendiamo proseguire il nostro impegno nell’ambito San, mentre con Nas e iScsi abbiamo appena iniziato


Accanto a queste iniziative, Ibm continua a spingere anche sulla consolidata tecnologia a nastro che, attualmente, rappresenta ancora la risorsa di storage più economica disponibile sul mercato per grossi volumi di dati.


La proposta di Big Blue si affida, in particolare, all’architettura Lto (Linear tape open), messa a punto congiuntamente con altri vendor, e che ha nella gamma Ultrium la propria punta di diamante, con una capacità scalabile da 200 Gb fino a 496 Tb e con prestazioni che arrivano a trasferimenti di 5 Tb/ora. L’ultimo membro della famiglia, di cui è stata recentemente avviata la distribuzione, è siglato 3584, è basato su un’architettura multipath e dispone di canali Fibre Channel nativi.

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