Punk’s not dead

Troppa “musica” noiosa fa male all’It. Meglio dare una scossa all’immobilità

Due, per stringere, sono le essenzialità del punk, inteso come fenomeno,
non solo musicale, che ha segnato la fine degli anni 70 e che oggi è celebrato
sempre più spesso: il senso anarchico della creazione e del rapporto di ciò che
viene prodotto con lo status quo, e la reazione all’immobilità pensosa, che,
prima o poi deve avvenire, perché è nella storia del genere umano.
Accade
allora che, per esempio, si vota, ci si esprime su quesiti, abbastanza spesso
ultimamente.
Francesi a cui non piace l’idea di una costituzione
continentale (e ti pareva?), olandesi che sposano le deduzioni dei transalpini
(e ti pareva?), svizzeri che, con il tempo che gli è consono, trovano
commendevoli gli accordi di Schengen e Dublino, ma che invece, bruciando sul
tempo tanti altri, si spagnolizzano e dicono si alle coppie di fatto omosex.

E poi noi, con 4 fogli davanti che cambieranno qualcosa.
Si, se li
usiamo, lo cambieranno e spezzeranno la noia.
Come quella del rapporto
Assinform.
Poche cose riescono più soporifere delle periodiche verifiche
sullo stato dell’Ict, che ormai da un paio d’anni traggono le stesse
conclusioni. I soldi vanno in telefonia, non si compra informatica, le famiglie
sono spendaccione in fatto di intrattenimento: tv lcd, plasma, console,
emmeemmeesse, videotelefonate a Linus, Albertino e alle figlie di Amendola.

Che noia, appunto.
Ci vorrebbe una bella mela, allora, anche non
avvelenata per squadernare il registro.
Pronti: Apple vince il secondo oro
consecutivo alle olimpiadi del salto della quaglia e dopo quello preso per la
pax con Microsoft, sale sul podio vincendo quello per l’accordo con Intel.

Questo sì che è sparigliare il campo e mettere sul piatto qualche grano di
anarchia creativa.
Azione vivifica, leggibile peraltro nei genomi della
società di Steve Jobs, anche senza il soccorso di premi Nobel e l’ausilio di
cellule staminali.
E qualcosa che non è eugenetica dell’informatica, ma ha
valenza similare, potrebbe scaturire da una “conversazione produttiva”.
E’
quella a cui è stato ufficialmente invitato Michael Tienman, presidente dell’Osi
(Open Source Initiative), che lavora anche per Red Hat, da Microsoft.
Cosa
si diranno, se Tienman andrà al tavolo, sta a quanto possiamo immaginare come le
idee di Sid Vicious stavano alla musica pop degli Abba.
Noi siamo troppo
condizionati e poco creativi.
Siamo poco punk. Speriamo lo siano loro.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome