Pubblicità online in Italia. Un business da 267 miliardi di lire

L’Osservatorio dell’Internet Adversiting evidenzia come, sempre più spesso, strumenti come i banner dovranno cedere il passo a nuove forme di comunicazione

La prima evidenza messa
in luce dall’Internet Adversiting Revenue Report è che dal 1998 a oggi, la pubblicità
sul Web in Italia è cresciuta del 368%.
Lo studio, redatto da Iab
Italia in collaborazione con PriceWaterhouseCoopers, nasce dalla volontà di
aggiornare costantemente media e decision maker sull’andamento degli
investimenti compiuti dai diversi attori del mercato nell’ambito della
pubblicità su Internet.
Coordinato su base periodica dall’associazione di servizi
professionali statunitense, l’Internet Adversiting Revenue Report risporta in
maniera aggregata dati e informazioni inviate direttamente a PwC dai soggetti
che partecipano alla rilevazione. Grazie a questi, l’Internet Adversiting Bureau
nostrano – che negli Stati Uniti ha cambiato il suffisso “Internet”
in “Interactive” – ha appurato che il fatturato prodotto nel 2000 in
Italia dalla pubblicità online è stato di 276 miliardi di lire.
I dati
si riferiscono a quegli operatori di mercato che hanno partecipato in maniera e
continuativa alla rilevazione confidenziale portata avanti, sul mercato di casa
nostra, da una ventina di operatori coordinati da PwC. Dallo studio, risulterebbe inoltre che il banner
continua a essere lo strumento principe delle campagne pubblicitarie online,
anche se i ricavi registrati sarebbero in calo di sette punti percentuali
rispetto al +70% del 1999. Il tutto a favore delle e-mail e degli
interstitial, veri e propri spot pubblicitari che appaiono quando l’utente
richiede l’accesso a una determinata pagina Web. 

Le categorie merceologiche che investono di
più nella pubblicità online da noi sono le Tlc, seguite dai Servizi
Finanziari e dai Nuovi Media.
Dalle prossime rilevazioni, l’Osservatorio
implementerà l’utilizzo di un nuovo modulo di raccolta dei dati che evidenzi
differenti le forme di investimento pubblicitario, le tipologie di scambio
merci, quelle di allocazioni negoziate o a pacchetto.

Inoltre, a PriceWaterhouseCoopers verrà
assegnato un ulteriore compito di verifica, su base campionaria, dei fatturati
comunicati agli operatori che lavorano alla preparazione dell’Internet Adversiting
Revenue Report.
Al di là della metodologia impiegata, le previsioni per il 2001
indicano comunque un andamento più stabile rispetto all’anno precedente e una
progressiva differenziazione delle tipologie di advertising
utilizzate.

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