Pubblicità online: frena ma non si arresta

PricewaterhouseCoopers e Interactive Advertising Bureau analizzano il mercato della pubblicità online sottolineando che il rallentamento del comparto sia stato fortemente influenzato dai due mesi di “stop” negli investimenti dopo l’11 settembre

24 maggio 2002 Uno studio presentato da PricewaterhouseCoopers e
Interactive Advertising Bureau analizza l’andamento della pubblicità online
negli ultimi tre mesi dell’esercizio 2001, sottolineando come, nonostante le più
nere aspettative, i risultati possono definirsi meno negativi di quanto non sia
invece accaduto per la pubblicità sui media tradizionali.
Nella sostanza,
nel trimestre il fatturato avrebbe raggiunto 1,7 miliardi di dollari, con
un calo del 7,5% rispetto al pari periodo dell’anno precedente, mentre per
quanto riguarda l’intero anno il fatturato ha toccato quota 7,2 miliardi di
dollari, in calo in questo caso del 12%.
Comparato con il calo registrato
dalla pubblicità su media più tradizionali, quali ad esempio la televisione, che
hanno toccato punte del 13,8% su volumi d’affari molto più significativi, il
risultato messo a segno dalla pubblicità online viene letto come segno di
sostanziale tenuta, anche in considerazione del fatto che dopo l’11 settembre e
per almeno un paio di mesi gli investimenti furono quasi totalmente bloccati.

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