Provincia chiama VoIp

Dai centralini classici all’Ip nativo. L’ente bergamasco si è attivato per integrare dati-voce-video su un’unica infrastruttura di rete

La realtà della Provincia di Bergamo si compone di 18 sedi (con circa 800 dipendenti) che fino a qualche anno fa potevano contare su una rete dati a bassa velocità di connessione, differenti reti telefoniche e altrettanti centralini dislocati nelle singole sedi. Esistevano, di fatto, due mondi completamente separati: un’infrastruttura per la rete telefonica e una per quella dati, con un conseguente raddoppio dei costi di gestione e manutenzione. Questo comportava anche uno sforzo in termini economici e organizzativi da parte del personale dei sistemi informativi. Anche la sicurezza informatica veniva penalizzata da una mancanza di ridondanza e da una gestione onerosa per ogni singola sede. Per quanto riguarda il mondo “voce”, se da una parte c’era la necessità di sostituire alcuni centralini tradizionali obsoleti, dall’altra si avvertiva l’esigenza di creare un centro di competenza interno che potesse interfacciarsi con la telefonia fissa e mobile.


Le criticità


La necessità di implementare soluzioni tecnologiche, in grado di incrementare le prestazioni della rete in uso in termini di velocità, affidabilità e disponibilità, e organizzative, che le consentissero di accrescere le competenze del personale interno, ha spinto la Provincia di Bergamo a ricercare un partner che seguisse il passaggio dai centralini classici alla tecnologia Ip nativa, garantendo l’interoperabilità tra i 2 sistemi (per tutto il periodo di transizione), mantenendo l’utilizzo di tutti i servizi di telefonia con il medesimo piano di numerazione.


Sulla base delle criticità emerse, la collaborazione con Dimension Data ha dato vita a un progetto suddiviso in quattro fasi. Innanzitutto, è stato necessario adeguare la rete geografica, trasformando la topologia delle architetture dati e voce a stella, senza ridondanze, in rete ad anello, con doppia connessione per ogni sede, in caso di guasti. Inoltre, sono stati sostituiti i collegamenti Cdn a 128 kbps con la fibra ottica a 10 Mbps.


La seconda fase del progetto ha coinvolto la sicurezza per la quale sono state create tratte ridondate, un accesso agli armadi regolamentato, l’alimentazione tramite ups o gruppo elettrogeno, l’installazione di firewall, l’implementazione di Acl, la creazione di VLan dedicate ai servizi e il monitoraggio del traffico. Questo step ha consentito di ridurre i 6 punti di accesso alla rete a uno soltanto, di centralizzare il controllo del traffico dati, tenere gli apparati in luoghi più sicuri e aggiungere funzionalità perimetrali di logging, packet filtering, prevention, intrusion detection, antivirus e di antispam. Il passo successivo ha portato a un adeguamento della rete locale attraverso l’estensione della Lan, da 100 Mb a 2 Gb, e l’attivazione di collegamenti a 1 Gbps e link di backup.


La fase quattro, infine, ha coinvolto l’applicazione di telefonia vera e propria per la quale è stata scelta la soluzione Call Manager di Cisco anche per una futura integrazione con il mondo dati (non solo per il transport layer ma anche per l’application layer) e consente di ottenere maggiori economie di scala. Il perenne problema dell’affidabilità delle copie di backup è stato così ridimensionato, rientrando nei termini che la legge impone per il trattamento dei dati personali. Inoltre, i benefici economici sono risaltati sia da un punto di vista di ritorno degli investimenti sia di riduzione dei costi di manutenzione, connettività e di personale adetto.


«Il progetto è stato immediatamente percepito come strategico anche dalla Giunta Provinciale – ha affermato Roberto Chiorazzi, assessore delegato agli Affari Generali della Provincia di Bergamo -, consapevole dei vantaggi per la collettività sia in termini di prestazioni sia di ritorni economici nel medio periodo».


Sviluppi futuri


La nuova soluzione VoIp consentirà alla Provincia di Bergamo di attivare nuovi servizi come le videotelefonate, le videoconferenze, i servizi fax integrati al sistema di posta elettronica e al nuovo sistema telefonico, il mobile office, il telelavoro, la videosorveglianza.


L’architettura di trasporto dati consentirà di attivare un progetto per il disaster recovery e di continuare con il processo di consolidamento dei server. Infine, l’ente è pronto a supportare eventuali applicazioni quali la Web Tv, la multicanalità e l’attivazione di call center per il cittadino.

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