Promette bene il ’99 dei pc, mentre continua il declino dei prezzi

Stati Uniti, Europa occidentale e un’Asia che sta uscendo dalla crisi faranno lievitare le vendite di personal computer a livello mondiale. Questo è il parere di Idc, che prevede per l’anno in corso una crescita, i n unità, del 14,3% risp …

Stati Uniti, Europa occidentale e un’Asia che sta uscendo dalla crisi
faranno lievitare le vendite di personal computer a livello mondiale.
Questo è il parere di Idc, che prevede per l’anno in corso una crescita, i
n
unità, del 14,3% rispetto al 1998, corrispondenti a un ammontare globale d
i
103,2 milioni di unità. Se i dati verranno confermati, l’ultimo anno del
millennio si dimostrerebbe così più positivo del precedente, dove l’indi
ce
si era "fermato" a +12,3% rispetto al ’97. In valore, tuttavia, l’aumento
si arresterà su soglie attorno al 4,8%, raggiungendo quota 178,4 miliardi
di dollari. Se il miglioramento rispetto all’anno passato è evidente (+2%
nel ’98), il delta tra il valore e l’andamento della produzione indica con
precisione una continuta tendenza all’abbassamento medio dei prezzi dei pc.
A detta di Bruce Stephen, vice presidente della società per il comparto pc
research, la diminuzione delle quotazioni si verificherà tanto nell’area
consumer e commercial dei pc desktop quanto nel settore dei portatili. Ma
sarà con tutta probabilità il comparto consumer a trainare il mercato. S
i
prevede un boom delle macchine sotto i 1.500 dollari e un fiorire di
proposte al di sotto dei 500. Sempre stando al parere di Idc, saranno
quindi i produttori più competitivi sul fronte consumer (con un ventaglio
di modelli, prezzi e con le giuste mosse di marketing) a dettare legge nel
medio-breve periodo, soprattutto sul difficile terreno Usa. E le previsioni
dell’analista per il primo trimestre ’99 vedono proprio gli Stati Uniti in
prima posizione, con una crescita anno su anno del 19,3%. A seguire,
l’Europa occidentale, grazie alla spinta della Germania, che mette a segno
un probabile +15,1%. La regione asiatica, sostenuta dall’andamento di Cina,
India e Australia, cresce, sempre in questo primo quarter, con un tasso del
14%, mentre il Giappone, con un +6%, mostra qualche segno di lentezza in
più nell’uscire dall’impasse.

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