Progress Software, o la nuova vita del Bpm

Intervista a John Bates, chief technology officer di Progress Software. I perché di un rinnovato interesse.

Nell’attuale contesto economico, i mercati mostrano un dinamismo particolarmente accentuato. La necessità per tutti di ridurre i costi deve bilanciarsi con l’adeguamento ai mutamenti della domanda, delle opportunità e delle tecnologie a supporto. Ecco perché il Business process management (Bpm), pur non essendo un concetto in sé nuovo, sta vivendo una fase di rinnovato interesse, anche grazie alla disponibilità di tecnologie che consentono di rilevare rapidamente i cambiamenti e velocizzare i tempi decisionali. 01Net ha approfondito il tema con John Bates, chief technology officer di Progress Software.

Quali sono i motivi che sembrano oggi spingere verso un’integrazione delle tecnologie real-time all’interno del Business process management? A quali esigenze delle aziende corrisponde questa tendenza?
L’ambiente in cui operano le aziende è sempre più dinamico e quindi cresce la necessità di individuare i mutamenti delle condizioni e reagire velocemente o adattarsi in tempo reale. Non possiamo permetterci il lusso di attendere aggiornamenti che hanno una cadenza di sei mesi. Così, il Bpm integrato con funzioni di gestione e di event processing in tempo reale, aiuta le aziende a essere operativamente reattive.

La suite Progress Real Time BPM integra nella stessa soluzione tecnologie di Business Process Management, Complex Event Processing e Network Monitoring. Altri vendor, come Ibm, Oracle e Tibco, hanno queste tecnologie nel loro portafoglio d’offerta. Qual è la differenza tra la vostra soluzione unificata e quelle, pur integrabili fra loro, dei vostri concorrenti?
Grazie alla Control Tower, solo Progress è in grado di dare ai manager aziendali una completa visibilità degli indicatori chiave di prestazione (Kpi) e funzioni di controllo aziendale attraverso un’interfaccia unificata, di livello business e facile da usare. Progress offre visibilità su qualsiasi processo aziendale, sia che venga eseguito attraverso il Bpm, sia come parte di applicazioni packaged o personalizzate, sia attraverso una combinazione di questi.
Progress RPM, poi, offre ai clienti la completa visibilità sui sistemi esistenti, evitando quindi eventuali interruzioni e i costi derivanti dai tentativi di reinstallazione di questi sistemi, facendoli operare all’interno di un sistema di Business process management. Il nostro strumento identifica i processi non documentati durante la loro esecuzione, anche se operano su diversi sistemi.
Infine, Progress ha integrato le funzioni di Bpm, Event processing e Transaction management con un modello condiviso degli eventi. Ciò significa che i prodotti della suite lavorano insieme, in modo istantaneo e senza bisogno di codici.

Può fare qualche esempio pratico di come agiscono le tecnologie Actional, Apama e Savvion, combinate insieme, e di quali risultati si possono ottenere rispetto alle classiche situazioni nelle quali la reazione agli eventi avviene non in tempo reale?
Prendiamo, ad esempio, un cliente che usi una carta di credito a Roma e dopo tre minuti, quella stessa carta di credito viene utilizzata per fare il pieno di benzina a Londra. Questi due eventi, messi in relazione da Progress Apama, avvieranno immediatamente un allarme di frode, che a sua volta metterà in moto il processo di Savvion per avvisare il possessore della carta di credito, via telefono o email, e per bloccare la carta. Se il cliente conferma che si è verificata una transazione fraudolenta, allora annullerà la carta, informerà la polizia e la propria banca, per poi avviare la procedura per avere una carta sostitutiva. La sostituzione della carta e la sua distribuzione potranno essere effettuate da terze parti, ma la banca vorrà comunque avere il controllo dello stato, così monitorerà quella parte del processo tramite il transaction assurance di Progress Actional per essere sicuri che l’utente possa godere di un servizio costante e competente.

Fra i vostri clienti italiani su questo fronte, ci sono nomi nel campo delle telecomunicazioni, dell’energia o dell’industria. Quali esigenze concrete vengono indirizzate con le soluzioni Progress?
Nel concreto, possiamo citare il caso di 3 Italia, che subiva perdite pari a circa 1 milione di dollari al giorno, a causa di sistemi troppo lenti nel rilevare la mancanza di credito sulle schede pre-pagate. Con la nostra soluzione, l’azienda dispone di una visibilità in tempo reale, grazie a servizi multimediali, e prevenzione della perdita di ricavi per 7 milioni di abbonati. Ne è scaturita una riduzione delle perdite per oltre 10 milioni di dollari l’anno. La più grande azienda italiana integrata nell’energia, invece, aveva un processo di chiusura della contabilità di fine mese troppo lungo. Occorreva integrare il sistema legacy di molte aziende e le diverse applicazioni Sap, tra cui Sap Is/Oil. Le complicate regole di collaborazione e di notifica necessitavano di calendari aziendali personalizzati. La soluzione per la chiusura di fine mese, ora, si chiama Savvion Bpm. L’applicazione fornisce al management della divisione dashboard e stati di avanzamento delle chiusure in tempo reale, incluse visualizzazioni specifiche per i Cfo.
Il processo di chiusura di fine anno è migliorato di circa il 30% sia nel tempo, sia nella capacità di risposta tra le diverse linee commerciali e il dipartimento di controllo finanziario.


Quali sono i mercati che Progress intende prioritariamente colpire con la suite Real Time BPM?

Progress Rpm è stata lanciata a livello globale e per tutti i settori verticali. Abbiamo subito notato alcune applicazioni specifiche per il mercato delle telecomunicazioni, dei servizi finanziari, dei trasporti e logistica. Per questi stiamo offrendo anche degli acceleratori di soluzione per fornire più valore e ridurre ulteriormente il tempo d’implementazione.


Quale interazione pensate ci possa essere fra BPM e cloud computing e come pensate possa evolvere la vostra strategia in questa direzione?

Le soluzioni di processo di Savvion Bpm sono già implementate come applicazioni Web 2.0. Alcuni dei nostri solution partner stanno anche creando applicazioni process bases con Savvion Bpm da offrire ai loro clienti attraverso il modello SaaS multi-tenant. Inoltre, offriamo anche servizi di hosting ad alcuni dei nostri clienti. Il cloud computing offre diverse opportunità per un’adozione più ampia del BPM e un aumento delle funzioni di collaborazione. Stiamo lavorando su uno strumento per la modellazione del processo basato sul cloud che sarà presentato sia on-demand, sia on-premise, e che sarà dotato delle più innovative funzioni web 2.0 e di collaborazione.


Dal vostro punto di vista. Le soluzioni BPM, BAM e BPA devono necessariamente far leva su un’architettura SOA sottostante? In caso le aziende non avessero ancora fatto investimenti in questa direzione, quali sono i vostri consigli?

Il Bpm fa scoprire la Soa alle aziende e consente di trasformare in realtà i sogni in quest’ambito. Le aziende investono nella Soa perché consente di ottenere agilità, riusabilità e governante, e il BPM fornisce la possibilità che questo accada all’interno del loro contesto aziendale. Ci sono diversi metodi di utilizzo del Bpm e costruire le applicazioni basate sulla infrastruttura Soa è uno di questi. La Soa non è un prerequisito per il Bpm. Ed è importante capire qual è la necessità vera: si tratta di un’esigenza specifica di processo, si è alla ricerca di un miglioramento costante dei processi, di trasformazione del business, o si desidera far leva sulla propria infrastruttura Soa?

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