La nuova generazione di prodotti Oracle si presenta per rafforzare, almeno inizialmente, l’immagine del produttore nel campo degli application server. Alla OpenWorld Conference di San Francisco, infatti, è toccato al numero uno dell’azienda, Lar …
La nuova generazione di prodotti Oracle si presenta per rafforzare,
almeno inizialmente, l’immagine del produttore nel campo degli
application server. Alla OpenWorld Conference di San Francisco,
infatti, è toccato al numero uno dell’azienda, Larry Ellison, alzare
il velo su Oracle 9i Application Server, middleware pensato
soprattutto per aumentare l’efficienza dei Web server con un sistema
avanzato di caching, sia dei contenuti statici che di quelli
dinamici. A ciò si aggiunge una tecnologia cosiddetta di "search
protection", che serve agli amministratori dei server per gestire la
cache, consentendo loro di rimuovere i contenuti dalla
memoria-tampone in base alle proprie priorità. Così, se
un’applicazione di e-business va ad aggiornare l’intera ricerca del
sito, la tecnologia di protezione darà priorità ai dati tenuti sulla
cache. Normalmente, quando un sito viene aggiornato, poco viene
tenuto sulla cache e gli utenti vanno direttamente al Web server,
causando basse prestazioni e possibili blocchi di sistema. La
tecnologia di Oracle dà, per contro, maggior risalto all’uso della
memoria cache, nella quale potranno essere conservate informazioni
vitali, come i listini e cose simili. Il costruttore sta aspettando
di poter ottenere un brevetto su questa tecnologia.
Non si tratta di una tematica del tutto nuova per Oracle, che, nello
scorso giugno, iniziò a offrire iCache, tecnica di database caching
con il proprio Internet Application Server integrato. Ora, questo
accorgimento sarà riproposto con il 9i Application Server. Il
prodotto, inoltre, offre agli amministratori di sistema un singolo
punto di gestione, attraverso una versione estesa di Enterprise
Manager. Sarà così possibile gestire uniformemente il Web caching,
l’application server, le applicazioni individuali e il Web server
Apache.
Con Oracle 9i Application Server, il costruttore intende indirizzarsi
anche agli sviluppatori, poiché nel prodotto sono inclusi strumenti
per costruire servizi Web, usando la tecnologia "portlet" (componenti
software utilizzate per realizzare servizi on line). Altri tool
serviranno per estrarre e riassumere informazioni da data warehouse,
visualizzabili via browser. Dunque, la sfida è lanciata a specialisti
del middleware, come Ibm e Bea. L’integrazione di strumenti utili
tanto per gli amministratori quanto per gli sviluppatori viene
ritenuto da Oracle come il punto nodale per ottenere maggior
attenzione da parte del mercato.
Naturalmente, Application Server è solo uno degli elementi che
comporranno il mosaico del nuovo dabatase Oracle 9i, presentato da
Ellison come "il più grande sforzo di software engineering mai
compiuto dalla società". Altro elemento forte del database sarà
un software di clustering, proposto anche come prodotto separato e
battezzato Real Application Clusters. Il software si prenderà in
carico di gestire sistemi a multprocessing simmetrico e sarà
disponibile per server Unix, Windows e Linux. Altre migliorie sono
attese per le caratteristiche di data mining e per Olap.
Con quest’annuncio, Oracle intende trarre ulteriore profitto da un
trend già positivo, che ha visto i database crescere del 32% nelle
vendite del primo trimestre (1,73 miliardi di dollari).
L’integrazione fra database e application server dovrebbe essere la
chiave di volta per proporre al mercato una strategia d’offerta fatta
di tre elementi: l’infrastruttura di e-business, la suite di
applicazioni e le versioni hosted dell’intera suite di prodotti. Il
costruttore intende potenziare, infatti, il proprio framework Asp,
facendo maturare la proposta Business Online, non solo per avere la
gestione delle risorse umane o la produzione on line, ma anche per
vederle totalmente integrate con i contenuti Internet e intranet
dell’azienda-utente.