Pratiche sempre sotto controllo all’Università di Messina

L’ateneo siciliano ha sviluppato un progetto in collaborazione con Intel e Oracle per l’utilizzo della tecnologia Rfid

Le etichette intelligenti servono anche per controllare il flusso dei documenti negli uffici. E’ quanto stanno verificando all’universtià di Messina dove la pratica sparita o introvabile potrebbe essere un ricordo del passato. L’ateneo siciliano, quarantamila studenti e 11 facoltà, ha sviluppato in collaborazione con Intel e Oracle all’interno del Laboratorio per le tecnologie Wireless e Rfid un progetto di sperimentazione di nuove tecnologie per il tracciamento dei documenti.
Il progetto prevede l’utilizzo della tecnologia Radio frequency identification, che attraverso apposite etichette identificative (Tag) e antenne posizionate in prossimità di scrivanie, scaffali e armadi, permette di seguire il percorso di un documento.
Il vantaggio più immediato è la possibilità di rintracciare più velocemente i documenti, individuando il luogo in cui si trovano. Il personale interno e gli utenti esterni autorizzati (Enti pubblici o privati convenzionati) all’Università avrà in questo modo la possibilità di verificare lo stato di avanzamento delle singole pratiche e avere una stima della durata dell’intero processo, in maniera automatica.
Il sistema si integrerà con la gestione dei documenti in formato digitale per avere l’uniformità delle pratiche nei formati cartaceo e digitale.
Un ulteriore beneficio è rappresentato dalla sicurezza, in quanto l’utilizzo della tecnologia Rfid può permettere di individuare eventuali intrusioni o fuoriuscite non dovute dei documenti.
Il Laboratorio per le tecnologie Wireless e Rfid dell’Università di Messina fa parte del più ampio progetto “Ponte Digitale”, il piano di Infomobilità già finanziato dal Cipe su proposta del ministero dell’Innovazione, che tocca le provincie di Messina e Reggio Calabria e altri enti pubblici sul territorio.

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