Porte aperte alla multimodalità

Le prospettive di questa tecnologia, nel mondo mobile, sono più che rosee, stando a una ricerca di Yankee Group. Così, si spiega l’impegno che Comverse sta profondendo nel settore.

Al telefono cellulare si vuole bene, è una parte della persona con cui convivere e se ne si possiede uno non puoi più vivere senza: ben venga allora la multimodalità. È questo in sintesi il risultato di una ricerca commissionata dall’americana Comverse al Yankee Group e fatta a utenti di cellulari in Germania, Stati Uniti e Regno Unito. Cosa è però la multimodalità? Questo termine si può spiegare come la possibilità di interagire con un dispositivo cellulare attraverso quattro sensi, ovvero voce, udito, tatto e vista; scegliendo il modo più opportuno secondo l’ambiente e le consuetudini personali.

Comverse è la società che fornisce agli operatori di telefonia mobile le soluzioni e i sistemi per offrire, oltre alla voce, servizi a valore aggiunto: Sms, segreterie telefoniche e così via. Il prossimo passo dell’offerta Comverse riguarda proprio la multimodalità, legata all’introduzione sul mercato di nuovi dispositivi più che alla larghezza di banda. Le simulazioni presentate al campione della ricerca riguardavano situazioni dove un utente poteva inviare immagini statiche, suoni e messaggi scritti in un unico contenitore e l’interazione poteva essere fatta in molteplici forme, per esempio, facendosi leggere il messaggio dal sistema.

La società americana, attraverso una serie di accordi con Texas Instrument e Qualcomm, intende rendere disponibili sistemi “multimodali” nei prossimi mesi, anche se c’è da dire che parti di questa realtà sono già disponibili oggi: la segreteria interattiva di Blu, per esempio. Si tratta di un percorso tecnologico fatto di piccoli passi e non di rivoluzioni; dove in ogni caso il modo con cui la gente interagisce con il proprio cellulare è destinato a cambiare, con un significativo aumento del traffico a favore degli operatori.

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