Pmi sotto la lente: anche nel terziario l’It serve per la gestione dell’azienda

Un’indagine di COnfcommercio e Microsoft conferma ciò che è emerso dalle nostre interviste. L’It, spesso, non viene usata per lo sviluppo dell’azienda

6 luglio 2004 Microsoft e
Confcommercio hanno sondato il terziario per capire come procede l’It nella
distribuzione, nel turismo e nei servizi. Il quadro che emerge indica una
crescita informatica anche se non si può certo parlare di boom. Il 44% degli
addetti lavora con il pc contro il 40% del Duemila, l’86,3% utilizza Internet,
il 66,4% l’antivirus, e il 52,9% i server. Il 4,5% utilizza in modo pesante
l’It, mentre nella media è il 75,9% e il 19,6% si caratterizza per uno scarso
utilizzo. La dotazione tecnologica è mediamente superiore nelle imprese della
distribuzione commerciale non alimentare e inferiore alla media nell’alimentare
e nella moda. Un dato che conferma il risultato di una ricerca della Bocconi che
sottolinea come i comparti che formano il made in Italy (la moda, per esempio)
si caratterizzano per una minore presenza dell’Information
technology.

I freni all’It: il motivo
principale che impedisce lo sviluppo dell’informatica è il costo delle
tecnologie che probabilmente rimane la risposta più facile e che sa anche un po’
di scusa. Sicuramente più attendibile è la risposta sulle scarse competenze
interne che è seguita dai costi di formazione, la difficoltà di scelta, il
ridotto supporto dei fornitori, la scarsa utilità del business, lo scarso
supporto del management e le attese negative riguardo i vantaggi
ottenibili.

Come viene utilizzata l’It:
i dati dell’indagine realizzata da NetConsulting confermano ciò che emerso dalle
interviste di “Pmi sotto la lente”. Gli strumenti It sono utilizzati
prevalentemente per gestire le attività operative dell’azienda piuttosto che per
promuovere strategie di sviluppo. L’aumento dell’efficienza interna e la
maggiore disponibilità di sistemi di controllo costituiscono gli elementi
maggiormente evidenziati dalle imprese, mentre minore attenzione viene data al
miglioramento dei rapporti con i fornitori, l’ampliamento dei mercati di sbocco
e la possibile interazione con altri attori. Internet viene utilizzata
soprattutto per l’e-mail con il 49,1% che possiede un collegamento Isdn (una
tecnologia ormai obsoleta) e il 37,2% che viaggi a velocità più consistenti con
xDsl, fibra ottica o linea dedicata.

L’utilizzo futuro di Internet: anche qui in questo caso
le aziende prediligono strumenti che possono migliorare l’efficienza interna. A
parte un maggiore utilizzo dell’e-mail prevedono di utilizzare Internet
soprattutto per la fruizione dei servizi bancari, per l’accesso remoto a
programmi aziendali (la consultazione del magazzino on line da parte della forza
vendita che può inoltrare automaticamente gli ordini), l’utilizzo dei servizi
della Pubblica amministrazione e più distanziati gli acquisti via Internet, la
vendita on line e la videoconferenza. L’uso della Rete, osservano i ricercatori,
appare ancora improntato al supporto operativo delle attività aziendali e non si
configura come strumento funzionale al business e abilitante le strategie
aziendali.

Per
recuperare il ritardo relativo all’utilizzo dell’It le imprese chiedono alle
associazioni di categoria un ruolo attivo per fornire consulenza, informazioni
sul settore, assistenza fiscale, individuare opportunità di business, dare
possibilità di accesso ai propri portali e fornire consulenza a sostegno del
rapporto con i committenti.
Un
ulteriore stimolo agli investimenti It potrebbe arrivare dalla possibilità di
utilizzare finanziamenti pubblici. Il 91,1% dichiara infatti di non avere mai
ricevuto finanziamenti pubblici.

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