Plm, un ponte tra due mondi

Il ciclo di vita del prodotto coperto dal Plm di BTicino va dalla componente di progettazione e disegno ai dati legati alla modalità di gestione, alle schede tecniche di operazione, al dialogo con i fornitori

Design e innovazione possono dirsi i cavalli di battaglia di BTicino (da qualche anno parte del gruppo francese Legrand), che anche nella scelta dei software mette i prodotti al centro dei propri investimenti. Una filosofia applicata anche al momento di dover adottare una soluzione di Product lifecycle management. «Verso la metà degli anni 90 – ha esordito Norma Bertacci, direzione marketing e sviluppo prodotti, responsabile pianificazione progetti e servizi d’industrializzazione della società -, partendo dall’esigenza di uno strumento che permettesse di catalogare e classificare la documentazione elettronica generata, abbiamo colto l’importanza di utilizzare un software per la gestione dei dati di processo». Nel 2000, da un concetto di data management, BTicino è, quindi, espressamente passata a quello di Plm, «andando a integrare una serie di funzionalità e progettandone altre con l’ottica di completare il ciclo di vita del prodotto e di seguirne passo a passo l’evoluzione», ha proseguito la manager. «I motivi fondamentali che ci hanno spinto – le ha fatto eco Roberto Crippa, responsabile ingegneria della catena logistica estesa di BTicino – sono stati sia di stampo organizzativo sia legati alla nostra impostazione aziendale, che non guarda a monoliti ma preferisce integrare i migliori sistemi sul mercato». Da qui, la scelta di implementare MatrixOne (da circa un anno di Dassault Systèmes e ora sul mercato con il brand Enovia MatrixOne), inizialmente per il lato engineering di sviluppo prodotto ma, in un secondo momento, anche per il manufacturing.

Sinergia, quindi, tra le divisioni di BTicino. «L’area logistica doveva rinnovare una parte del suo ambiente di gestione dei dati di base – ha proseguito Bertacci -. A quel punto si è valutata l’integrazione nel Plm». Alla vista tipica del mondo ingegneristico si è affiancata quella dell’effettiva realizzazione «e i cicli delle distinte base che contraddistinguono un sistema Erp di pianificazione della produzione sono migrati verso un mondo nuovo, che ha come motore MatrixOne. Il vantaggio risiede nel fatto che è possibile completare e costruire il filone del prodotto, dalla componente di progettazione e disegno fino ai dati legati alla modalità di gestione, ai lotti, alle scorte di sicurezza, dai sistemi di magazzino alle schede tecniche di operazione, fino, addirittura, al dialogo con alcuni fornitori». Partendo da idee ben chiare sulle caratteristiche che il software avrebbe dovuto presentare (come ad esempio le funzionalità Web), BTicino ha iniziato la software selection, in collaborazione con la casa madre francese, e, dai cinque vendor interpellati inizialmente, la rosa dei due “finalisti” si è dovuta misurare con alcuni test applicativi. «A ciascun fornitore è stato dato un compito – ha ricordato Bertacci -. In Italia è stato sviluppato un prototipo per la parte di distinta base, in Francia è stata testata l’archiviazione documentale». In base ai risultati, la società ha deciso per MatrixOne, anche per gli aspetti propri del prodotto che non lo vincolavano solamente all’area di ingegnerizzazione. «Era necessario creare una sorta di ponte fra questi due mondi – ha aggiunto Crippa -, un legame tra prodotto, processo e supply chain. Sicuramente il progetto ha vissuto fasi delicate, in primis quella di disegno concettuale, perché si stava creando un modello dati diverso da quello preesistente. Di aiuto è stato l’apporto degli utilizzatori operativi. Altra fase delicata è stata la contestualizzazione nei sistemi esistenti, come quello del calcolo dei costi della contabilità industriale, ognuno con le sue regole e la sua flessibilità». «Dal punto di vista degli utenti – è intervenuta Bertacci – non ci sono state grosse difficoltà. In realtà, la cosa più complessa è stata riuscire a scadenziare bene l’iter di avanzamento per raggiungere il quadro globale che avevamo in testa. Non abbiamo avuto problemi a fare approvare l’investimento, perché il nostro management valuta le potenzialità di una soluzione più che i ritorni». Le licenze sfiorano le mille, essendo il software utilizzato da diverse aree, da quella commerciale alle risorse umane. «In MatrixOne contiamo circa 75 tipi di documenti diversi per 900.000 archiviazioni – ha ripreso -. Abbiamo dovuto sviluppare alcuni moduli per adeguare l’applicativo alla nostra realtà ma la triangolazione tra software è coerente. Sia il legame tra i moduli Engineering Central e Manufacturing Central, che quello tra quest’ultimo e l’Erp funzionano perfettamente. Lo stesso dicasi per il Cad Catia (sempre di Dassault Systèmes, – ndr)». Soddisfazione anche dal punto di vista del rapporto con i partner di progetto che «soprattutto nella fase di disegno concettuale, sono stati in grado di capire la nostra filosofia e le soluzioni che proponevamo, facendo delle controproposte intelligenti», ha concluso Crippa.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome