Playbook? Troppo in anticipo

Per entrare nell’Olimpo dei tablet, il pad di Rim chiede un passaggio ai possessori di smartphone. Tempo di viaggio, almeno tre mesi.

La strategia di presentare in commercio dispositivi malamente assemblati pur di rientrare in imperscrutabili strategie borsistiche sta certamente prendendo piede nel mondo ipertecnologico. Ne è emblema il mondo dei tablet, nei quali la stessa Apple ha lanciato l’approccio del semipronto ma nel quale la concorrenza si sta via via sbizzarrendo.

Il massimo anticipo di lancio spetta finora e di gran lunga al Rim PlayBook, un tablet con alcune caratteristiche interessanti ma arrivato in larghissimo anticipo e con una complementarietà che -vista dal di fuori- rasenta l’incoscienza.

Il lancio statunitense è avvenuto lo scorso 19 aprile. L’hardware è interessante e il software di base sulla carta il migliore sul mercato, viste le caratteristiche del sistema operativo Qnx acquistato non molto tempo fa e sul cui nucleo è implementato il cosiddetto Tablet Os. Il processore dual core è un vantaggio relativo anche per l’alta risoluzione video, mentre ciò che si vede è il piccolo schermo da 7”. I prezzi di lancio sono allineati agli equivalenti Apple, quindi validi per il cliente Rim ma non abbastanza per il grande mercato. L’assenza di applicazioni d’intrattenimento è stata ovviata con la compatibilità Android, che però arriverà più avanti e la cui effettiva funzionalità andrà verificata sul campo. D’altronde già con l’attuale dotazione di software si riportano svariati crash di sistema.

I video HD sono bellissimi sul PB ma per averne bisognerebbe piratarli, dice Dan Frommer di Business Insider insieme a tante cose meno ironiche e più sagge.

La scelta probabilmente più cervellotica è la complementarietà con gli smartphone di casa, le cui funzionalità non sono disponibili sul tablet che quindi dev’essere considerato un’estensione dello smartphone fin da mail e agenda, accessibili dal telefonino tramite un bridge.

Svariati critici parlano bene delle applicazioni esistenti, in particolare del wordprocessor (su 7”?) e del browser, dice tra gli altri Jason Hine su ZdNet. I commenti sospesi sono più di quelli negativi, che superano quelli positivi. Tutti dicono che ci vuole tempo: ma c’è, questo tempo? Arriverà a breve un 10” con applicazioni ed Android accettabile, connesso 3G/4G e a prezzi pari o inferiori a quelli di Apple?

Considerando che in inglese PlayBook vuol dire “manuale”, ci si attendeva molto di più fin dal lancio anche da Rim, così come a suo tempo da Samsung e da Motorola. Facciamo finta di non averlo visto e rimandiamolo a settembre, quando lo confronteremo con la concorrenza che sarà sul mercato in quei mesi.

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