Pixmania, tra multicanalità e gioielli

Per la società francese è il momento di espandere le attività per sfruttare le potenzialità che la multicanalitòà sa offrire. Tanti ruoli, da platform provider a sviluppatore di prodotti propri.

È un momento di svolta per Pixmania.
La società, presente in Italia dal 2002, oggi vanta 10 milioni di utenti, 800.000 dei quali nel nostro Paese.
Nonostante, come dichiara Jerome Ulric, executive director, “un terzo delle vendite avvenga sul territorio francese, dove è nata, e il resto negli altri Paesi nei quali la società è presente” l’organizzazione di Pixmania è centralizzata in Francia: “Abbiamo 1400 dipendenti, di 26 nazionalità e lingue. 30 persone del nostro staff parlano italiano e si occupano di marketing e vendite per questo specifico mercato, ma nessuna è presente in Italia”.

Per ora.
Perché qualcosa sta per cambiare anche da noi.
Finora Pixmania si è concentrata sulle vendite dei suoi prodotti online, sono 1,4 milioni a catalogo, e sullo sviluppo della rete di merchant che utilizzano la sua piattaforma per le loro attività: ”In tutto oggi sono 1.400, 300 dei quali italiani. E per ciascuno di loro lavorare con Pixmania significa poter pensare anche in un’ottica di internazionalizzazione delle attività, se è vero come è vero che ciascun merchant porta i suoi prodotti in media su 2,2 mercati europei”.
Ma adesso è arrivato il momento di ampliare la visuale.
Al di là dei punti di ritiro, l’espansione dal negozio virtuale al negozio fisico per la società ha avuto alterne fortune anche nel nostro Paese.
Dopo aver progressivamente chiuso prima il punto vendita milanese, poi i corner presso Unieuro, la società si prepara, probabilmente per il prossimo anno, a nuove aperture.
Pensiamo a un nuovo concetto di store, che si inserisce in un’idea più ampia di multicanalità. Uno store nel quale la tecnologia abbia ampio spazio, ad esempio con l’electronic tagging dei prodotti, che mantenga il dinamismo che già garantiamo sul sito”.
La multicanalità, in sostanza, è parte integrante di ogni iniziativa di ecommerce. E poiché in questo momento lo spazio di crescita è ancora estremamente ampio, secondo Jerome è il momento giusto per pensare a iniziative nuove, nelle quali ”non esista una contrapposizione tra online e offline, ma solo l’opportunità di integrare al meglio le due forme, così da coglierne le potenzialità, offrendo nel contempo la migliore esperienza per l’utente, perseguendo, soprattutto, l’armonizzazione nei prezzi, nella comunicazione, nei prodotti”.
E gli obiettivi sembrano di partenza ambiziosi, visto che secondo Jerome Ulric Pixmania potrebbe generare sugli store di nuova generazione il 70% del suo business.

La parola chiave è comunque espansione.
E Pixmania si sta espandendo su tutti i diversi filoni di attività nei quali si è concentrata in questi anni.
Cresce la piattaforma, ad esempio, e con essa il ruolo di platform provider per il mondo dell’ecommerce della società che al momento gestisce oltre 70 siti di commercio elettronico sia interni sia esterni al gruppo societario di riferimento: oltre a Carrefour e Dixon’s, girano sulla piattaforma di Pixmania anche Celio, Pc World, Bouygues Telecom.
”Ci stiamo presentando in veste di platform provider anche sul mercato italiano, tenendo presente che ci indirizziamo a realtà medio grandi. Per lo sviluppo di tutto il sito e di tutto il sistema di interconnessione tra virtuale e fisico ci vogliono circa sei mesi e il modello di business che noi proponiamo si basa sul revenue sharing”.
Crescono, parallelamente, anche gli utenti.
”In questo caso la nostra strategia ha sempre puntato sull’aumento del product mix e sull’estensione del profilo degli utenti: se prima il nostro pubblico era prevalentemente di sesso maschile, oggi il 30 per cento dei nostri clienti sono donne, con l’obiettivo di arrivare alla parità nei prossimi due anni”.
Non è dunque un caso che la più importante novità di questi primi mesi del 2012 riguardi una merceologia che punta direttamente al pubblico femminile: la gioielleria.
In questo caso la scelta di Pixmania è davvero singolare.
In questo caso, primi tra gli operatori di ecommerce in Europa, la società ha deciso di muoversi con un marchio proprio, Rose & Kara, dopo aver attentamente analizzato il comparto e le sue dinamiche nei principali Paesi europei.
”Abbiamo constatato che, a parte i pochi marchi molto noti, la gioielleria si regge molto anche sul no brand. Per questo abbiamo deciso di lanciare un nostro marchio, del tutto svincolato da quello di Pixmania, con una selezione di prodotti di fascia medio alta. Abbiamo creato una prima linea di 500 prodotti, selezionando diamanti, pietre e gioielli direttamente in India, proponendoli a prezzi molto interessanti, possibili grazie alla logica dei volumi, in confezioni dal design estremamente curato ed elegante”.
Al primo set di 500 prodotti se ne aggiungeranno altrettanti con il mese di settembre, mentre la società sta già pensando a gioielli con proprio design, magari selezionando giovani talenti tra le scuole di formazione.
Altro arriverà in prospettiva: ”Pensiamo di aprire il segmento salute e bellezza, mentre in Francia già produciamo i nostri materassi. Il nostro obiettivo è proporre prodotti nostri in tutte quelle categorie nelle quali il no brand ancora domina. Un esempio? I prodotti per il fitness”.

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