Piu spazio ai dischi nelle strategie di Ibm

Il nome IBM viene associato principalmente ai mainframe e ai personal computer, non tutti sanno invece che l’azienda americana è sempre stata un o degli attori più importanti del mondo dello storage su disco. Si deve infatti proprio a Big …

Il nome IBM viene associato principalmente ai mainframe e ai personal
computer, non tutti sanno invece che l’azienda americana è sempre stata un
o
degli attori più importanti del mondo dello storage su disco. Si deve
infatti proprio a Big Blue la progettazione del primo hard disk, con il
modello RAMAC 305 da 5 MB presentato nel lontano 1956, ed è stata sempre
IBM a costruire il device più piccolo oggi in commercio, ovvero il
Microdrive. Per chi non lo conoscesse ricordiamo che si tratta di un disco
che, in un contenitore da 42.8×36.4×5.0 mm, racchiude due piatti da 170 MB
ciascuno, e che trova la sua principale applicazione con le fotocamere
digitali, i palmtop o i GPS.
Per raggiungere questi primati l’azienda americana ha investito
costantemente nella ricerca di testine e di materiali magnetici sempre più
sensibili. Bisogna infatti ricordare che le attuali testine GMR (progettate
da IBM ma utilizzate anche da altri costruttori) sono l’evoluzione di
quelle magnetoresistive presentate nel lontano ’91. Grazie alla capacità d
i
questi device di rilevare campi magnetici estremamente ridotti, IBM è
riuscita a portare a 35.3 Gbits per pollice quadrato la densità di
memorizzazione, valore che consentirà la realizzazione di piatti da 3,5
pollici capaci di immagazzinare ben 50 GB. Sottolineiamo poi come una
maggiore densità di memorizzazione si traduce anche in un maggior transfer
rate e nella richiesta, a parità di capacità del disco fisso, di un semp
re
minor numero di componenti meccanici.
Parlando ora del presente, ricordiamo che l’offerta IBM è suddivisa in tre
grandi famiglie, la Ultrastar per i server, la Deskstar per i desktop e la
Travelstar per i notebook. All’internodella prima troviamo i modelli 36LP
da 7.200 RPM e 6.8 ms di tempo medio di accesso, con una capacità di 9, 18
e 36 GB, e i più performanti ZX da 9 a 73 GB, con una velocità di 10.000
RPM e un tempo medio di accesso di 4.9/5.3 ms.
Anche la famiglia Deskstar è suddivisa in due gruppi, con i drive 34GXP da
7.200 RPM e 9.0 ms con una capacita variabile da 13 e 34 GB, e con i
modelli 37GB da 5.400 RPM con una capacità massima di 37 GB.
Molto ricca l’offerta per i notebook, che comprende il drive 25GS da 25 GB
(alto 17 mm), i modelli 18GT da 15 e 18 GB (alti 12,5 mm) e i 12GN da 6, 9
e 12 GB (alti 9,.5 mm).
Pensando al futuro, IBM sta sviluppando nuove tecnologie di magnetizzazione
come quella ottica olografica che consente alte densità e un accesso in
parallelo alle informazioni, e quella basata su film organici denominata
"Millipede". Quest’ultima è molto interessante poiché offrirà densit
à di
memorizzazione dell’ordine dei 500 bilioni di bit per pollice quadrato.

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