Più formazione e Ict per la ricrescita delle Pmi

Nel piano d’azione per la crescita che ha presentato il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, rivestono un ruolo fondamentale le potenzialità imprenditoriali. Sei gli ambiti chiave d’azione. Fra le leve anche il microfinanziamento.

Per
riprendere il cammino della crescita e tornare a livelli decenti di
occupazione, all’Europa ha bisogno di un maggior numero di imprenditori.

Questo
il senso del piano d’azione presentato dal Vicepresidente della Commissione
europea Antonio Tajani, destinato a sostenere gli imprenditori e a
rivoluzionare la cultura imprenditoriale in Europa.

Il
piano sottolinea il ruolo fondamentale dell’istruzione e della formazione
per far crescere nuove generazioni di imprenditori e prevede misure specifiche
a sostegno degli imprenditori in erba tra i giovani, le donne, gli anziani, i
migranti e i disoccupati.

«Diciamo
le cose chiaramente
– ha detto Tajani – più imprenditori significano più
posti di lavoro, più innovazione e più competitività. Diventare imprenditore e
concretizzare una propria visione comporta una buona dose di rischi e grandi
sforzi a livello personale. Gli imprenditori sono gli eroi dei nostri giorni e
l’imprenditorialità è il più potente fattore di crescita economica nella storia
dell’economia. Il nostro obiettivo è quindi quello di far sì che diventare
imprenditore sia una prospettiva attraente e accessibile per i cittadini
europei. È questo il messaggio chiave del nostro piano d’azione. Se saremo in
grado di liberare le potenzialità imprenditoriali dell’Europa riusciremo a
riprendere il cammino della crescita
».

Le
sei aree chiave

Il
piano indica sei ambiti chiave in cui occorre intervenire per creare un
ambiente favorevole alla crescita e alla prosperità delle imprese.

1. Accesso
ai finanziamenti
: oltre al rafforzamento degli strumenti finanziari
esistenti, la Commissione propone la creazione di un mercato europeo della microfinanza
e la semplificazione della fiscalità per consentire alle Pmi di ottenere
finanziamenti mediante investimenti diretti privati. Si parla di mini
obbligazioni, crowdfunding, investimenti dei business angel.

2. Sostegno
nelle fasi cruciali del ciclo vitale dell’impresa
: circa il 50% delle
imprese fallisce nel corso dei primi cinque anni, pertanto gli Stati membri
devono destinare maggiori risorse per aiutare le nuove imprese a superare
questo periodo difficile, grazie ad esempio alla formazione degli amministratori,
al tutoraggio in tema di R&S, alla costituzione di reti con i pari e con i
fornitori e clienti potenziali.

3. Sprigionare
le nuove opportunità imprenditoriali dell’età digitale
: le Pmi crescono a
un ritmo da due a tre volte più celere quando fanno uso dell’Ict. Un
maggiore sostegno alle startup stabilite sul web e al rafforzamento
delle competenze in questo campo può aiutare sia gli imprenditori digitali che
le imprese più tradizionali.

4. Agevolare
il trasferimento di imprese
: ogni anno circa 450mila imprese con 2 milioni
di dipendenti vengono trasferite a nuovi proprietari all’interno dell’Europa,
il che comporta, secondo le stime, una perdita di circa 150mila imprese e
600mila posti di lavoro.

La
Commissione europea propone di espandere i mercati per le imprese e di
eliminare gli ostacoli ai trasferimenti transfrontalieri di imprese.

5. Seconda
opportunità per gli imprenditori onesti dopo un fallimento
: la maggioranza
(96%) delle bancarotte è dovuta ad una sequela di pagamenti tardivi o di altri
problemi pratici. Il secondo tentativo, invece, ha più successo.

La
Commissione europea ha quindi proposto di spostare l’attenzione dalla
liquidazione verso una nuova impostazione che aiuti le imprese a superare le
difficoltà finanziarie.

6. Semplificazione
amministrativa
: la Commissione continuerà a perseguire con determinazione
la riduzione dell’onere normativo. La Commissione europea intende anche
promuovere l’imprenditorialità fra gruppi specifici della popolazione: donne,
anziani (gli imprenditori in pensione dispongono di un know-how che
andrebbe trasferito alle future generazioni), migranti, programmi di sostegno
alla creazione di imprese destinati ai disoccupati dovrebbero comprendere
azioni di formazione, servizi di consulenza e tutoraggio.

La
Commissione intende collaborare strettamente con gli Stati membri, le
organizzazioni di imprese e le parti interessate per attuare il piano d’azione
in modo da aiutare l’Europa ad uscire dalla crisi.

Una tabella di marcia fisserà obiettivi specifici
e scadenze per il conseguimento di risultati concreti.

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