Almeno per il momento, lo standard Umts per le reti mobili di terza generazione sembra ossessionare più i costruttori che gli operatori. L’assunto è stato dimostrato al recente Umts 2000 di Barcellona, dove la sola Telefonica (peraltro pa …
Almeno per il momento, lo standard Umts per le reti mobili di terza
generazione sembra ossessionare più i costruttori che gli operatori.
L’assunto è stato dimostrato al recente Umts 2000 di Barcellona, dove
la sola Telefonica (peraltro padrona di casa) aveva uno stand.
Peraltro, anche i costruttori non hanno fatto concreti annunci,
limitandosi a ripetere che saranno pronti per l’inizio del prossimo
anno. Dal punto di vista tecnologico, la più concreta è apparsa
Nokia, che ha presentato novità come la piattaforma mPlatform, che si
piazza fra i sistemi d’accesso =E7Gsm, Gprs, Umps) e gli application
server. A ciò si aggiunge un nuovo sistema di localizzazione, basato
sulla tecnologia E-Otd (Enhanced Observed Time Difference) e Ip-Ran,
un gestore delle frequenze radio per ottimizzarne l’uso.
Nec E Siemens, da canto loro, hanno ribadito che apriranno la prima
rete Umts commerciale in Europa, precisamente nell’isola di Man. Il
costruttore giapponese si occuperà della parte radio W-Cdma e dei
terminali, mentre i tedeschi cureranno il cuore della rete. Titolare
del progetto è Manx Telecom, una filiale di British Telecom e altri
partner sono Infinite.com (Wap e messaggeria), ImageCom (applicazioni
video) e Gameplay (giochi on line). L’apertura della rete è prevista
per il maggio del 2001, anche se non manca lo scetticismo, visto che,
ad esempio, i terminali Umts non sono al momento ancora disponibili.
Alcatel (con Fujitsu) ha sottolinea la propria ambizione di essere
migliore nell’Umts di quanto non sia stata nel Gsm, occupando dal 15
al 20% del mercato delle infrastrutture. Quanto a Lucent, in piena
tormenta borsistica, ha effettuato dimostrazioni di applicazioni 3G,
su palmari di tipo iPaq di Compaq.
In generale, dunque, se i costruttori si dicono pronti, almeno sulla
carta, gli operatori tendono invece a prendere tempo. Non sono ancora
state aperte reti commerciali Gprs, tappa fondamentale per passare
dal Gsm all’Umts e il calendario delle implementazioni appare ancora
molto fluido. Fra i costruttori, c’è stato anche chi si è detto
disponibile a mettere mano al proprio portafoglio per finanziare i
carrier e aiutarli a produrre gli investimenti necessari. L’Umts, di
fatto, potrebbe essere un successo se la questione si limitasse alla
tecnologia. Invece, entrano in gioco anche fattori come i contenuti e
le tariffe, in quest’ultimo caso non più da conteggiare a durata ma a
volumi di informazioni trasmesse. Gli operatori dovranno pertanto
imparare a fatturare anche le micro-transazioni, prodotte attraverso
terminali mobili. E poi occorre considerare che nel mondo Gsm essi
controllavano tutta la catena, dalla connessione al servizio, mentre
in futuro dovranno moltiplicarsi le partnership con fornitori di
servizi, per operazione come la localizzazione.