Pirati cinesi per le Pmi italiane

Secondo l’osservatorio per la sicurezza spesso gli attacchi informatici arrivano dalla Cina

La Cina fa paura anche sul web. Lo sanno i militari del Pentagono timorosi che i loro pc siano stati violati da hacker con gli occhi a mandorla, ma rischiano di saperlo anche le aziende italiane.

Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale per la sicurezza informatica dietro gli attacchi ai sistemi aziendali ci sono spesso computer cinesi.

“Da una indagine compiuta su un campione di cinquecento Pmi italiane del nordest, si evidenzia come addirittura il 49% dei casi provenga dalla Cina. Un dato preoccupante, che può essere a nostro avviso spiegato con il tentativo da parte di “pirati” cinesi di penetrare i sistemi informatici delle aziende italiane per copiare modello, design, brevetti. Già qualche tempo fa molti imprenditori espressero una certa preoccupazione per il grande numero di visite sui loro siti provenienti dalla Cina. Ma qui si tratta di qualcosa ben più grave: si può parlare di un vero attacco alle imprese italiane. Un attacco che non sembra mirato a danneggiare i sistemi informatici delle imprese, ma proprio a penetrarli illegalmente per sottrarre dati riservati”, ha dichiarato Mirko Gatto, della Yarix.

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