Pirateria: in 16 nella rete della Guardia di Finanza

Studi professionali e piccole imprese trovate in possesso di software illegale. E qualcuno ha provato anche a cancellarlo all’ultimo momento

Proseguono le
operazioni della Guardia di Finanza contro chi utilizza software illegale. Il Nucleo Operativo delle Fiamme Gialle di Torino ha scovato
16 fra piccole imprese e studi professionali in possesso di software illegale, duplicato
e utilizzato al di fuori dei regolari contratti di licenza.

Venticinque
responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria: 24 di loro per
l’art. 171 bis della legge sul Diritto d’Autore (633/41 e successive
modifiche), per detenzione e utilizzo di software abusivo in ambito
imprenditoriale; uno anche per inquinamento
probatorio: infatti è stato colto in flagrante mentre tentava di cancellare
i programmi “pirata” dal computer aziendale.

Per
questi reati ora rischiano multe cospicue oltre a condanne da sei mesi a tre
anni, mentre sono già state loro irrogate sanzioni amministrative per oltre
780.000 euro e sequestrati ben 67 hard disk contenenti software pirata (che
comprendevano prodotti di Microsoft, Adobe, Autodesk, Corel ecc.). Le aziende interessate
sono studi professionali operanti prevalentemente nei settori dell’architettura
e dell’ingegneria, oltre che piccole e medie imprese del settore manifatturiero.

“Purtroppo, dobbiamo constatare che
oltre l’84% delle realtà imprenditoriali sottoposte a verifica si trovavano in
condizioni di illegalità –
è il commento del Comandante Provinciale, Generale di
Brigata Carmine Lopez –. Un dato molto grave non solo come valore
assoluto, in quanto supera largamente la media nazionale
(attualmente assestata
al 49%, dati Idc), ma in particolar modo se
pensiamo che un’analoga campagna di verifiche era stata condotta dal nostro
comando solo due anni fa con risultati analoghi”.

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