Piccolo mondo moderno

A che serve il digitale terrestre se non se ne sfruttano le capacità di base?

Accade che si senta ancora l’eco della definizione che Tommaso Padoa Schioppa diede tempo fa dei giovani italiani etichettandone una rinuncia all’emancipazione.

Pensiamo però che agisca anche una volontà superiore nel non creare le condizioni per una generale crescita.

A minima conferma di quest’idea, notiamo come all’inizio della settimana abbia iniziato a trasmettere sulla piattaforma digitale terrestre Rai4, una rete che, si legge in una nota, è rivolta a “un pubblico giovane, che naviga su Internet, sensibile alle suggestioni della moderna comunicazione”.

Una televisione che sarà aperta al Web e punterà ad acquisire le esperienze dei giovani. Belle parole, alti propositi. Le trasmissioni sono iniziate con film americani definiti di culto e con serie tv d’Oltreoceano altrettanto di moda.

Non diciamo che ci aspettavamo che la prima proposta audio fosse quella originale, come avviene su reti generaliste di altri paesi europei, ma almeno la possibilità di scegliere fra un doppio audio, foss’anche con sottotitolazione, si.

Nessuna possibilità di arrivare all’audio in lingua originale, invece. Vien fatto di chiedersi, allora, a cosa serva usare una piattaforma digitale se non la si sfrutta per far girare più informazioni o per dare un’opportunità di formazione, come appunto può essere il familiarizzare con la lingua che si parla nel mondo.

Punge vaghezza che ci sia della volontà nel rinunciare a cogliere ogni infinitesimale (stiamo qui comunque parlando di passatempi, non di scuola) occasione di crescita collettiva, di cammino cosmopolita.

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