Piccoli integratori alla riscossa

Secondo le analisi di Gartner creatività, versatilità e presenza locale sono gli ingredienti giusti per proporre assemblati. Si prevede una forte crescita sul mobile

Settembre 2005, La soluzione per gli assemblatori di informatica
si chiama diversificazione: senza cambiamenti significativi nell’offerta
sarà sempre più difficile per le piccole realtà battere
la concorrenza dei grandi vendor, anche se gli spazi per crescere ci sono.
Questo, semplificando al massimo, è il messaggio espresso dall’analista
Ranjit Atwal di Gartner durante il System Builder Summit,
svoltosi qualche mese fa a Montecarlo. Lo studio della società
inglese non si è limitata a "dare i numeri" (e i pochi
emersi non sono stati certo incoraggianti), ma ha tentato di tracciare
i possibili sviluppi e le opportunità per il pubblico presente,
assemblatori provenienti da tutta Europa dei quali una decina in rappresentanza
dall’Italia.
Nel nostro continente il mercato dell’hardware è sempre più
saturo anche se una minima crescita è comunque prevista. Nei prossimi
anni, questa la previsione di Gartner, il segmento trainante sarà
quello dei laptop, in aumento in tutta Europa, occupando una posizione
considerevole soprattutto in Italia (più del 40% dell’intero mercato)
e Spagna, che lo porterà presto a eguagliare le vendite dei pc
nel mercato Emea. Il settore dei personal potrà respirare grazie
al desktop replacement, prima a livello business, poi a quello domestico,
che costituirà buona parte dei ricavi futuri, a differenza dell’acquisto
da zero di hardware, situazione definitivamente in via di estinzione.

Il problema però, come ben si sa, non è tanto nel volume
del venduto, quanto nei margini di guadagno, che si assottigliano sempre
più. Senza una forza produttiva e di vendita di un certo peso gli
assemblatori non potranno vincere la concorrenza dei grandi nomi. Si tratta
di una lotta senza esclusione di colpi anche ad alto livello, tanto che
entro il 2007, prevede Gartner, almeno due dei primi dieci produttori
di pc usciranno dal mercato. E non è finita qui. «Anche
il fattore moneta ha la sua importanza
– rincara la dose Atwal –.
L’euro forte non giova al mercato Emea. In queste condizioni è
impossibile attirare acquirenti fuori dal Vecchio Continente
».
Soprattutto se si considera il tipo di concorrenza: industrie del Sud
Est asiatico che forniscono articoli a bassissimo costo. Ciò darà
problemi ai top vendor e agli assemblatori di fascia media, mentre offre
più scelta, margini più alti e nuovi canali di approvvigionamento
per i piccoli assemblatori locali.

Spazio alla fantasia
La via di uscita a questa condizione particolare non è immediata
e non è stato ancora trovato un "ingrediente vincente".
Semplicemente «bisognerebbe rifuggire un’offerta standard per
dedicarsi a servizi aggiuntivi, come software e consulenza
»
spiega l’analista. Più facile a dirsi che a farsi. E allora la
società inglese prova a dare qualche input. Per prima cosa invitando
gli assemblatori a seguire l’evoluzione nelle esigenze del cliente. Oggi
la persona che compra un articolo di informatica non è solo chi
passa otto ore al giorno in ufficio per ritornare il giorno successivo
a fare la stessa cosa: i tempi del lavoro si dilatano, spesso invadendo
la sfera personale e spesso si ha la necessità di spostarsi, con
tutto ciò che ne deriva. Di conseguenza un profilo di cliente "altro"
può essere chi vuole usare lo stesso computer per il lavoro, ma
anche per il tempo libero, ricercando in un prodotto portabilità
e funzionalità, senza ovviamente dimenticare la sicurezza. I prodotti
adeguati a questa fascia possono essere tipicamente strumenti "datacentrici"
come notebook, mini notebook, o Tablet Pc o, in ogni caso, articoli che
garantiscano la rintracciabilità ovunque come i palmari o il Blackberry.

Il gaming? Un mercato troppo di nicchia
Un mercato alternativo, accolto però con poco entusiasmo da parte
degli assemblatori presenti, potrebbe essere quello del gaming. Gli appassionati
ricercano hardware sempre più potenti senza discriminanti di prezzo
e senza più vincoli legati alle fasce d’età. Peccato
sia un ambito ancora di nicchia. A differenza del segmento considerato
"mid business", che nell’accezione di Gartner include
realtà dai 100 ai 499 impiegati. Secondo l’analista, questa
fascia di mercato è complessa. Intanto, non ha quote di crescita
rilevanti e, inoltre, deterrebbe i più alti costi di consegna e
il più alto rischio venendo così servito male dai grandi
vendor. Ma, nonostante ciò, è difficile per i piccoli assemblatori
costruire del business in questo segmento, mentre è più
facile lavorare sulle Pmi che, bene o male, qualcosa comprano, soprattutto
in ambito di sostituzione.
Degli spiragli di luce, in definitiva, ci sono, anche se è difficile
prevedere lo sviluppo di una categoria così eterogenea. E si aprono
soprattutto per i piccoli assemblatori che lavorano sul mercato locale.
D’altronde, chi è in grado di proporre un’offerta non
standard corredata di servizi di consulenza, assistenza e software a corredo?
Chi può seguire costantemente l’evoluzione del cliente se
non un fornitore geograficamente vicino e che abbia costruito un rapporto
personale?

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome