“Pfeiffer “”dimesso”” dalla guida della Compaq”

Cogliendo tutti di sorpresa, Il Ceo della casa di Houston, Eckhard Pfeiffer, ha presentato le proprie dimissioni dalla carica, subito emulato dal direttore finanziario, Earl Mason.

"I risultati preliminari al di sotto delle apsettative non ci
fermeranno"
, dichiarava meno di una settimana fa Eckhard Pfeiffer ai
4.500 clienti e operatori del settore, convenuti a Houston per Innovate
Forum 99. E invece, quel "warning" arrivato a sorpresa appena prima
dell’apertura dei lavori, è costato il posto al Ceo di Compaq, seguito nel
proprio destino da direttore finanziario, Earl Mason. Ufficalmente, si
tratta di dimissioni, ma non c’è dubbio che i due manager siano stati
convinti ad andarsene, evidentemente alla luce di divergenze e problemi che
solo in parte, ora, è possibile ricostruire.
Dietro la decisione si muove la vera "eminenza grigia" della società, il
sessantacinquenne Ben Rosen, presidente del consiglio d’amministrazione,
già protagonista del precedente clamoroso cambio al vertice, avvenuto nel
1991, con modalità non troppo dissimili, con Rod Canion. Anche allora c’er
a
un’azienda in frenata, dopo anni di crescita repentina. E anche allora,
alle prime difficoltà, fu trovato un capro espiatorio da mettere alla
porta. A merito diRosen, va detto che il cambio fu fortunato. Pfeiffer
ereditò un’azienda che scontava quache errore strategico (l’improvvido
ingresso nel mondo delle stampanti, ma anche la lentezza ad adeguarsi alla
battaglia sui prezzi), ma seppe riportarla dapprima sulla via di una
crescita di nuovo esplosiva e poi, via via, verso il vertice del mercato
pc, dei server Intel-based e, da ultimo, con l’acquisizione di Digital, al
secondo posto mondiale dell’intero mercato informatico. Ma tanto non è
bastato, evidentemente, se, dopo un trimestre nel quale i profitti saranno
meno della metà di quanto previsto (250 milioni di dollari anziché 530),
ma
anche molto più dell’anno precedente, sono arrivate le sorprendenti
"dimissioni".
Per coprire il vuoto dirigenziale, è stato nominato a interim un comitato
esecutivo composto da tre persone e guidat proprio da Ben Rosen. Dopo
Canion, fu scelta la strada interna per la successione, dato che Pfeiffer
era allora il capo europeo. Anche stavolta, potrebbe essere questa la via,
anche se al momento non svetta un nome sugli altri. Certo, chiunque
accetterà l’eredità dovrà compiere innanzitutto un lavoro di ricostruz
ione
di un’immagine pesantemente incrinatasi in brevissimo tempo. E poi dovrà
portare a termine lavori non trascurabili, come l’integrazione di Digital
(probabile vero punto di rottura nell’attuale corso dirigenziale) e il
recupero di un mercato pc, nel quale Dell, soprattutto, ma anche una
ritrovata Hp possono approfittare della situazione, giocando anche sulla
frizioni sorte fra il costruttore e il canale dopo la decisione di
accentuare l’attenzione sulla vendita diretta on line.

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