Oracle Internet Intelligence Map

In ordine ai problemi di performance del sito web risulta interessante conoscere la posizione  Kyle York, VP of Product Strategy di Oracle Cloud che è stata espressa sul blog della società.

Si tratta del resto di un tema importante per le aziende ed è purtroppo uno scenario tutt’altro che raro.

Un utente si collega al sito web dell’impresa, e inizia una lunga attesa. Il risultato probabile è la perdita di un potenziale cliente. Un danno importante per un’azienda.

Ma, spiega innanzitutto York, i problemi di prestazioni del sito web potrebbero non essere colpa vostra: Internet oggi è un’estensione della rete aziendale e dell’ambiente cloud, e i problemi di latenza possono derivare da diversi fattori.

La lentezza potrebbe essere causata da problemi con il provider Internet, l’infrastruttura su cui è ospitato il servizio o la piattaforma Software as a Service che la eroga. O forse c’è un problema con il percorso (route) che il traffico Internet prende per accedere ai servizi dell’azienda.

Ciò che risulta chiaro è che è necessario identificare rapidamente la causa dei problemi di performance. E, di conseguenza, adottare misure per ridurre la latenza. Ciò, prima che l’azienda perda ulteriori entrate, o anche la reputazione del marchio.

Oracle indica alcuni semplici passaggi che è possibile compiere per determinare la causa dei problemi di prestazioni del sito web.

Primo passo: infrastruttura e codice del sito web

Per prima cosa, è necessario assicurarsi che il problema non sia dal lato dell’azienda. Se l’azienda ospita i server nel proprio data center o se essi sono ospitati nel cloud, la prima cosa da fare è di verificare, con strumenti di monitoraggio delle prestazioni, che il problema non sia nei propri data center o nella infrastruttura cloud utilizzata.

Gli strumenti di monitoraggio sono in grado di determinare, ad esempio, se la latenza è causata da un processo runaway o da un problema con un’applicazione database.

È una buona idea anche controllare gli script di terze parti embeddati nei servizi, per verificare che non provochino il problema. A seconda del modo in cui il sito è stato architettato, la lentezza potrebbe derivare da problemi con gli ad server.

Oppure con componenti JavaScript, pixel di tracciamento, caratteri e altri elementi fuori dal nostro controllo. Quando si è certi che i problemi di performance del sito web non sono all’interno dei nostri server o nel codice dell’applicazione, è il momento di guardare al di fuori.

Dare uno sguardo all’esterno

Appurato che il problema non è interno, è importante esaminare il percorso che il traffico Internet effettua per accedere ai servizi. È possibile farlo eseguendo Traceroute.

Traceroute è un’utility che visualizza il tragitto dal dispositivo dell’utente, attraverso Internet, fino a un endpoint specificato.

Nel nostro caso, l’endpoint è ad esempio il nostro sito che ha problemi di performance. Traceroute mostra i router incontrati a ogni hop e visualizza la quantità di tempo che ogni hop impiega.

Se si esegue un traceroute e si determina, ad esempio, che il proprio provider Internet fa sì che il traffico dati attraversi l’oceano andata e ritorno, senza un motivo comprensibile, è opportuno approfondire la situazione.

Oracle Internet Intelligence Map

Consultare la Oracle Internet Intelligence Map

Un altro passo che è possibile intraprendere è consultare la Internet Intelligence Map di Oracle. Questa mappa è una risorsa online gratuita disponibile a questo indirizzo. Essa consente agli utenti di sapere in che modo disastri naturali, blocchi di Internet imposti dai governi e interruzioni dei cavi in ​​fibra ottica incidono sul traffico Internet mondiale.

La mappa consente, ad esempio, di  verificare se è emerso un problema con la connettività Internet in un determinato Paese. È anche possibile approfondire un po’, per esaminare i trend di latenza e connettività per i singoli provider di quel Paese.

La sezione Country Statistics della mappa segnala eventuali interruzioni di Internet, evidenziando gli eventi verificatisi nelle 48 ore precedenti. La sezione Traffic Shifts si basa sui dati di traceroute e mostra i cambiamenti nel modo in cui il traffico raggiunge le reti target e le relative variazioni nella latenza.

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