Per Rosi un redesign a tappeto nel segno dell’Erp

L’impresa modenese ha avviato lo scorso anno un progetto di revisione organizzativa e tecnologica basato su nuovi paradigmi che hanno trovato riscontro nella piattaforma gestionale integrata Sam-s3. Decisivo per il successo il ruolo della formazione, per la quale Rosi ha potuto attingere ai fo

Una prima informatizzazione
avanzata a spizzichi e bocconi, e poi, sotto la spinta di una competizione via
via più accesa, in un mercato contraddistinto da una forte pressione sui prezzi,
l’inevitabile ricorso alla reingegnerizzazione tecnologica e organizzativa. Per
Rosi, produttore di zerbini e già capofila di settore con il primato sul canale
della grande distribuzione, si è trattato di rivedere modelli e processi di
business, provvedendo ad estendere, in parallelo, il supporto di It con una
radicale ristrutturazione del sistema informativo. «Obiettivo – dice
Elisa Fontana, responsabile delle relazioni esterne – la revisione della
struttura organizzativa e degli assetti aziendali, tesa al miglioramento dei
processi gestionali, logistici e di produzione, nel quadro di un modello
ampiamente rinnovato. Tutto ciò, accanto all’indispensabile reengineering della
piattaforma informativa
». All’inizio dello scorso anno Rosi ha avviato
l’analisi macrostrutturale, affidandone la guida alla società Kepos in
collaborazione con i ricercatori del dipartimento di Economia aziendale
dell’Università di Modena. «Linee funzionali, attività e ruoli
continua Fontana – sono stati rivisti alla luce di nuovi paradigmi
organizzativi, finalizzati a migliorare l’efficacia e l’efficienza dei
processi
». E per ovviare alle lacune della piattaforma edp esistente, con
aree di attività non comunicanti tra loro e un’automazione parziale, che
escludeva completamente la produzione, l’impresa modenese ha deciso di
implementare un sistema gestionale integrato. «Dopo una valutazione che in
un primo tempo sembrava dover privilegiare l’Erp Baan
– dice Cristiano
Annovi, consulente di progetto – Rosi si è orientata sul pacchetto modulare
Sam-s3 di Centro Software, complessivamente più adatto alle sue esigenze. Sia in
relazione al profilo aziendale che alla struttura della piattaforma
». Un
sistema già basato su una rete di pc con applicazioni Sco Unix ormai obsolete,
tra cui una procedura per l’automazione del magazzino rimasta tuttora in
funzione unicamente a presidio delle attività di carico e scarico dei lotti.
Oggi il sistema informativo poggia su un’architettura client server in ambiente
Windows Nt, centrata su un quartetto di macchine Netfinity, tra le quali compare
un server Domino. Il pacchetto Erp è stato infatti integrato con la soluzione di
Lotus per la gestione del workflow e l’ottimizzazione dei flussi documentali.
Inoltre, è stato installato il software Citrix Metaframe per poter erogare i
servizi di It alle filiali situate a Cuneo e in Francia. «L’implementazione
di Sam-s3
– riprende Annovi – si è svolta in tempi rapidi: sei mesi in
tutto per ottenere la piena funzionalità dei moduli di gestione amministrativa,
del ciclo attivo, del magazzino e del ciclo passivo, garantendo altresì il
passaggio all’euro
». Sono stati introdotti gli strumenti per la
pianificazione, l’esecuzione e il controllo della produzione improntati alle
logiche Mrp. «L’azienda può gestire in modo integrato i sottosistemi
informativi, i processori di automazione di fabbrica e i sistemi di stoccaggio,
e può contare altresì su una sostanziale ottimizzazione dei cicli
produttivi
». La riprogettazione dell’infrastruttura informativa ha coinciso
anche con l’introduzione di sistemi robotizzati di packaging e di nuovi impianti
di movimentazione automatica. E’ dello scorso gennaio il go-live
dell’applicativo, che prevede una graduale estensione a copertura delle attività
lungo la catena produttiva, tramite un apposito modulo B2B per l’interazione con
i fornitori. «In un prossimo futuro – afferma Fontana –
affronteremo in maniera strutturata anche il tema del Crm; l’intenzione è di
fornire accesso al sistema gestionale agli agenti e ai maggiori clienti affinché
possano direttamente inserire gli ordini, seguendone poi l’avanzamento
».
Per l’impresa modenese, che già inizia ad affacciare all’esterno le proprie
procedure, nella prospettiva che conduce alla cosiddetta azienda estesa e al
collaborative commerce, si è trattato di un cospicuo salto di qualità.
Sottolinea Annovi: «Non solo Rosi può oggi disporre di un database
unificato, coerente e facilmente interrogabile, capace di agire da centro di
gravità per i diversi sottosistemi aziendali; ma può anche avvalersi di una
infrastruttura che, azzerati i percorsi informativi non in linea con il workflow
procedurale definito in sede di progetto, contribuisce a massimizzare
l’efficienza dei processi gestionali, logistici e di produzione
». Tra i
benefici già apprezzabili in concreto, i tempi assai più rapidi che
caratterizzano l’interazione tra le diverse aree funzionali e la riduzione delle
scorte delle materie prime e dei prodotti finiti. «Va sottolineato
aggiunge Fontana – il ruolo della formazione applicata ai nuovi modelli di
gestione e l’importanza dell’attività di addestramento, che ha riguardato tutto
il personale, prolungandosi per un anno intero
». Attività di education
condotte da Kepos, che ha potuto attingere al fondo sociale europeo, sgravando
l’impresa modenese di un costo equivalente a circa 50mila euro. «Il nostro
apporto
– spiega Annovi – si è tradotto in un progetto di insediamento
applicativo incentrato sulla riorganizzazione dei processi: ecco che la parte
formativa ha assunto una valenza chiave non solo in relazione all’apprendimento
dell’uso dei software e al workgroup management, ma anche e soprattutto ai fini
della riqualificazione del personale
». Che già si è dimostrata
assolutamente decisiva per il buon esito della
ristrutturazione.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome