Per la Ue la rete deve essere neutrale

L’Unione europea non pare intenzionata a cedere alle richieste degli operatori di Tlc. Niente pedaggio per i fornitori di contenuti

L’onda partita dagli Stati Uniti dopo le prese di posizione di società come
At&T è già arrivata in Europa. Dove però sembra avere trovato l’ostacolo
della Ue. Perché Viviane Reading, commissario europeo alla
società dell’informazione – non sembra particolarmente propensa ad
accettare le richieste degli operatori
telefonici che vorrebbero una
sorta di compenso da parte di operatori come Skype, Google o Yahoo per fare
viaggiare in rete contenuti e telefonate attraverso una corsia preferenziale.
Loro, è il ragionamento degli operatori di telecomunicazioni, lanciano servizi
innovativi sulle nostre reti praticamente gratis.



E’ il momento di ripartire in modo più
equo
la torta visto che, tra l’altro, servizi come il Voip di Skype
vanno a intaccare il business di chi lavora nelle tlc.
Soltanto che in
questo modo viene intaccato il principio della neutralità della rete dove tutti
i servizi viaggiano alla stessa velocità. Se passasse la richiesta di Telecom e
degli altri operatori Skype o Google, dietro pagamento, garantirebbero un
accesso più veloce ai loro servizi rispetto ad altre società. Con una probabile
ricaduta di costi sugli utenti finali. Come se le telefonate le pagassimo in
modo differente a seconda del contenuto della conversazione.


Per ora, però, l’Unione europea
pare molto perplessa ad accogliere le richieste delle telecom. “Siamo riluttanti a intervenire – ha dichiarato Martin Selmayr, portavoce di Viviane Reading – a meno che non ci siano chiare lacune nel mercato. E fino a questo momento non abbiamo prove in tal senso”. La questione, però, non finirà qui.

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