Per Hp le prospettive 2001 sono in chiave pessimistica

Errori gestionali e clima economico negativo hanno pesato in modo grave sui bilanci del primo trimestre. Principale zavorra nell’andamento aziendale si e dimostrata la divisione Computing Systems.

L’intero top management di Hewlett-Packard ha partecipato a una
sessione di collettivo mea culpa, ammettendo che la micidiale
combinazione di errori gestionali e clima economico negativo stanno
pesando in modo grave sui bilanci del primo trimestre. L’impatto
dello scarso rendimento, che ha raggiunto a mala pena le previsioni
ampiamente ribassate nel mese scorso, è sembrato ancora più pesante
quando Hp ha fatto sapere che anche le attuali prospettive di utile
non sono del tutto tranquillizzanti. Gli obiettivi fissati per
quest’anno sono estremamente cauti e per buona misura l’azienda
avverte che il quadro economico americano potrebbe avere un effetto a
valanga sulle altre economie nazionali. Il fatturato Hp nel trimestre
chiuso il 31 gennaio cresce di appena il 2% a 11,9 miliardi di
dollari, mentre l’utile operativo pro forma scivola del 18% a 809
milioni, con un profitto netto di 727 milioni. I risultati sono in
linea con quanto previsto dagli analisti di Wall Street.
Tutte queste cifre non comprendono tuttavia una serie di oneri, tra
cui 365 milioni investiti in aziende emergenti, e 102 milioni di
spese di ristrutturazione, oltre a 44 milioni collegati
all’acquisizione della società Bluestone. L’effetto combinato di
questi e altri oneri spinge verso il basso l’utile per azione, che è
di 16 centesimi di dollaro. Il mese scorso, annunciando la revisione
degli obiettivi di business di Hp, Carly Fiorina aveva individuato
nel rallentamento dell’economia americana a dicembre il primo
colpevole della situazione. Di fatto, la divisione Computing Systems
di Hp è stata la principale zavorra sull’andamento aziendale. Il
fatturato della divisione è cresciuto del 2%, ma al suo interno, il
volume d’affari fatto registrare dai sistemi server e desktop su base
x86 ha subito una contrazione dell’11% (contro il +5% dei server
Unix). La stessa Fiorina ha tuttavia ammesso che il calo è
attribuibile anche a una serie di errori a livello manageriale.

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