Per Assinform prosegue il calo dell’It

Secondo il rapporto annuale la spesa It è ancora in dimnuzione, vanno meglio le Tlc, e le Pmi continuano a non investire in tecnologia. Nel Q1 2004 +22,2% del mercato pc

31 maggio 2004 Il 2003 dell’Ict, secondo Assinform, è stato superiore di un misero 0,1% al 2002. Con le telecomunicazioni che hanno imboccato con decisione la strada della crescita sfoggiando un segno positivo dell’1,8% e l’It che è riuscita a calare ancora del 3,2% dopo il -2,2% dello scorso anno.La spesa It sul Pil, ha sottolineato il presidente Pierfilippo Roggero, è del 2% superiore fra i grandi paesi solo a quella della Spagna e le piccole e medie imprese continuano a non spendere per l’innovazione tecnologica anche perché continuano ad avere difficoltà nell’accesso al credito agevolato. Questo è il pesante quadro di una situazione, illustrata dal presidente Assinform durante la presentazione del consueto rapporto sullo stato dell’Ict, nella quale però, Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting che da vent’anni realizza l’indagine, riesce a trovare qualche spiraglio di ottimismo. Nonostante sia convinto che l’Italia “non è ancora entrata nella società dell’informazione”, Capitani registra alcuni segnali positivi come la crescita del mercato dei pc (soprattutto notebook) nel primo quarter di quest’anno (+22,2%) e la velocità di espansione della banda larga. Segnali, secondo lui, di un cambiamento significativo nell’organizzazione del lavoro.
Sarà, ma dando un’occhiata anche ai recenti dati del Censis che parla di boom delle imprese individuali (vitalità imprenditoriale o nuova forma di precariato?) qualche dubbio è lecito.

Intanto nel 2003 l’hardware è calato del 5,6%, l’assistenza del 3,1%, software e servizi del 2,2% grazie anche al downpricing delle tariffe professionali. Le grandi spese si sono prese il 53,9% (-2,8%) della spesa It, le piccole imprese il 18,7% (-4,5%) e le medie il 23,3% (-3%). Male anche il consumer che vale il 4,1% del totale e ha lasciato sul terreno il 3,5% rispetto allo scorso anno. Vanno meglio le telecomunicazioni dove i servizi crescono del 5,1% contro gli apparati che calano dell’8,4%. Con oltre 21 mila milioni di euro il mobile, che cresce del 6,7%, allunga sul fisso che si ferma 19,8 mila milioni in calo del 3%. La crescita delle tlc prosegue nel Q1 di quest’anno con un saldo positivo del 2,8% mentre continua il calo dell’It che scende dell’1,4%. Nonostante i pc l’hardware è sotto ancora del 2,4%. Ci sono ancora 1.625.000 imprese non informatizzate, rivela Capitani, secondo il quale le imprese italiani utilizzano l’Ict per l’innovazione di processo invece che per quella di prodotto e in questo modo si rivolgono più al loro interno che all’esterno tanto che i competitor stranieri sono più customer centric.

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