Pensieri e parole dei partner al Wpc di Microsoft

Dall’Italia sono giunti una sessantina di aziende, dealer, Isv, distributori. A caldo i commenti emersi anche da una tavola rotonda esclusiva per 01net

“Condivido quello che ha affermato il chief operating officer Kevin Turner – scrive sul suo blog Gianni Cavazza riferendosi a uno dei keynotes del Wpc-. Importante è stato il suo ribadire ed evidenziare il fatto che il business model di Microsoft sia completamente improntato sui partner”. Cavazza non è solo il ceo di
Innovatech, ma è anche il presidente per l’Italia dell’associazione dei partner
Microsoft, la Iamcp, che proprio a Denver ha ribadito la sua forza presentando
una ricerca Idc che dimostra come lavorare assieme porta
valore. Secondo la ricerca chi avrebbe aderito al programa P2p (una sorta
piattaforma di collaborazione tra partner associati a livello mondiale) ha fatto
girare circa 6.8 miliardi di dollari.


Dall’alto del suo ruolo Cavazza continua: “Alcuni maligni pensavano che questo modello potesse essere messo in discussione dalla futura vendita del software in modalità Saas (in casa Microsft detto software plus service, ndr). Invece, la strategia spiegata da Kevin è quella dell’approccio ibrido in cui i partner hanno un ruolo fondamentale nella fornitura dei servizi”.



Qualche dubbio in più lo si ha per le figure
dei distributori

. Allison Watson, corporate vice president partner group ammette che “dovranno trovare all’interno della strategia software plus service una loro nuova dimensione” ma e’ anche vero che Microsoft propone un modello doppio – licensing da una parte servizi dall’altra – e ognuno dovrebbe allenarsi a giocare in casa.

Almeno così la pensano anche i distributori italiani che 01net ha incontrato in una tavola rotonda esclusiva e che vedono ottime opportunità provenire dalla ricca roadmap che Microsoft ha presentato. Basta che: “ci si organizzi”. E non solo a livello di software plus service “che – secondo quanto pensa Marco Malafante, country mangaer di Bell Micro Italia – mi potrebbe aprire una serie di contatti con softwarehouse e Isv che a oggi non sono nella mia lista clienti”.


Per David Baldinotti, a capo della business unit software di Computer Gross (ovvero J.Soft) “è tutta
questione di trovare un nuova logica di marketing. Ma anche lavorare bene sugli
stessi bisogni di tecnologia che i rivenditori hanno. Per questo credo che sarà
molto importante lavorare a stretto contatto con Microsoft alla quale però
chiediamo anche di fare passare per i distributori le politiche di
financing
che sono state da poco lanciate anche in Italia e che a ora non prevedono nessun tipo di coinvolgimento”
.


I soldi non saranno tutto nella vita, ma di fronte alla nuova era (e ai nuovi prodotti) Microsoft c’é chi si domanda (e domanda a Microsoft) “come sarà calcolato il Roi di questi nuovi prodotti sulla macchina distributiva?”. Perche’ i nostri interlocutori sono
tutti d’accordo “qui c’e’ da evangelizzare”. E di brutto.

“Abbiamo bisogno di organizzarci – dice Sergio Vantusso, marketing manager di Tech Data – e credo che la mossa migliore sia dividere all’interno dello stesso distributore, come già avviene per altri vendor, proposizione a valore e quella a volume. Così come non basta più un sistema di licensing on line”. Il che non è banale, ma se
vogliamo è anche un pieno riconoscimento a Microsoft che ha sempre avuto
l’ambizione di diventare un vendor enterprise. Buona notizia: i partner ora le
riconoscono il merito.


Ma nel frattempo i distributori pensano ad altro: ovvero a tutti i prodotti 2008, Windows Server in testa. “Abbiamo di fronte a noi ancora qualche mese – riflette Veronica Niccolaini, brand manager in Esprinet facendo riferimento al lancio che dovrebbe avvenire a febbraio prossimo – per strutturare il supporto a questi nuovi prodotti. Molto importante sarà la formazione per i partner”.


Ultima domanda che viene naturale vista la grande
enfasi che a Denver è stata data all’offerta Dynamics

: ma questo business passerà attraverso i distributori? Il fatto che la risposta non sia arrivata in tempo reale al Wpc dimostra che molto è ancora work in progress.

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