Paul Allen marcia contro i big dell’It

Il cofondatore di Microsoft ha deciso di intentare un’azione legale nei confronti di Apple, Facebook, Google e YouTube per presunta violazione di alcuni brevetti di sua proprietà e registrati oltre dieci anni fa.

Paul Allen, cofondatore di Microsoft, ha da poco deciso di intentare un’azione legale nei confronti di colossi del calibro di Apple, Facebook, Google e YouTube insieme con altre sette società. L’accusa mossa da Allen è la presunta violazione di alcuni brevetti, di proprietà dell’informatico statunitense e registrati oltre dieci anni fa. La denuncia è stata presentata venerdì scorso presso una corte federale di Seattle: una sola la contestazione rivolta nei confronti di Facebook mentre quattro accuse di violazione di brevetto sono state rivolte contro AOL, Apple, Google e Yahoo. Allen non ha invece citato Microsoft, società che “costruì” nel lontano 1975 insieme con Bill Gates e che lasciò pochi anni dopo, nel 1983, a causa di gravi problemi di salute.

Secondo la tesi di Allen, le aziende nominate nella sua denuncia avrebbero violato complessivamente 11 brevetti di proprietà di Internal Research, un laboratorio di ricerca che lo stesso informatico fondò nel 1992 e che chiuse i battenti nel 2000. I vari brevetti oggetto “del contendere” vennero poi trasferiti ad un’altra azienda detenuta dallo stesso Allen.

Due delle aziende chiamate in causa da Paul Allen – Google e Facebook – hanno subito bollato le pretese di Allen come “fuori luogo” e “senza valore“. “L’azione legale è stata avviata nei confronti delle più innovative società americane operanti nel settore IT“, ha commentato Google “e riflette la spiacevole tendenza che vede alcune persone cercare di misurarsi nelle aule di tribunale piuttosto che competere sul mercato. L’innovazione e non le liti è la via da seguire per portare sul mercato quei prodotti e quei servizi capaci di recare benefici a milioni di persone in tutto il mondo“.

Tra i brevetti “sventolati” da Allen ve n’è uno che si riferisce alle modalità per informare l’utente circa la disponibilità di contenuti correlati a quello che è in corso di consultazione; un altro riguarda la rielaborazione delle notizie e del materiale raccolto da sorgenti differenti.

Prima di quest’anno Forbes aveva posto Paul Allen, 57enne, al 37esimo posto nella classifica degli uomini più ricchi al mondo stimando il suo profitto in circa 13,5 miliardi di dollari.

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