Partito Social Networking Italiano

Pochi al mondo entusiasti come noi delle reti sociali.

Greg Sung, creatore di aNobii, la comunità letteraria online, l’altroieri era in Italia. Ci è venuto volentieri per due motivi.

Primo, per firmare un accordo con Ibs. Il negozio di libri online darà la possibilità di vedere cosa ne pensano dei libri in vendita gli utenti di aNobii; lascerà che sia il pubblico a dire quando un libro è bello e perché lo è, o anche quando è pessimo; aNobii invece suggerirà Ibs come possibile negozio per fare acquisti.

Secondo, Sung voleva vedere in faccia questi benedetti italiani che lo hanno spinto a fare accordi con un venditore di libri, lui che aNobii l’aveva creato solo per hobby.

Si, l’inizio dell’età adulta della comunità di bibliofili è “colpa” degli italiani, che con il loro entusiasmo per l’iniziativa (sono un terzo della comunità mondiale), con il loro chiedere di più, hanno forzato Sung a imboccare oggi quello che comunque definisce uno sbocco naturale.

Ossia, il Web 2.0 è bello per sperimentare, per inventarsi cose, per creare comunità, ma prima o poi viene il momento di concretizzare. E questo è quello di aNobii, che qualcosa guadagnerà dalla partnership con Ibs.

E gli italiani cosa guadagneranno? Poco se non la riconoscenza e il consolidamento di una fama: quando c’è da esprimersi noi ci siamo.

Prima furono i telefonini, poi è venuto Facebook, ora aNobii: siamo un paese a cui piace parlare e intrattenersi col prossimo. Avessimo anche qualcosa di determinante da dire saremmo a cavallo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome