Il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture (il 26% del total), seguito dalle attività professionali con il 12,4% e dal settore edilizio con il 9,8%.
Secondo quanto riscontrato
dall’Osservatorio del Ministero del Tesoro, a settembre le aperture di nuove
partite Iva sono state 40.631, in lieve incremento (+0,7%) rispetto al corrispondente mese
dello scorso anno.
Relativamente alla distribuzione per natura giuridica, la quota delle persone fisiche nelle aperture di partita Iva è, al solito, fortemente maggioritaria (76,8%); le società di capitali si attestano al 17,3%. Rispetto al settembre 2012 si nota che solo le società di persone mostrano un calo di aperture (-20,5%).
Riguardo alla ripartizione territoriale,
il 42,1% delle aperture è stato registrato al Nord, il 23% al Centro e circa il 35% al Sud e Isole; il confronto con settembre dello scorso anno mostra aumenti
di oltre il 10% in Valle d’Aosta e in provincia di Trento, mentre i cali più marcati sono avvenuti in
Abruzzo (-9,1%) e Molise (-7,9%).
La classificazione
per
settore produttivo evidenzia che il commercio continua
a registrare il
maggior numero di aperture di partite Iva: il 26% del totale, seguito dalle attività
professionali con
il
12,4% e dal settore edilizio con il 9,8%. Rispetto al settembre 2012, si sono avuti sensibili aumenti nel comparto finanziario-assicurativo
(+23,9%) ed immobiliare (+10,6%), mentre
diminuzioni marcate si sono manifestate nell’istruzione (-14,8%) e nel settore artistico/sportivo (-8%) .
Stabile il settore delle costruzioni (+0,8%)
In relazione alle persone fisiche, si apprezza un leggero aumento della quota maschile,
cui
appartiene circa il 64% di aperture di partite Iva. Quasi la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e poco più di un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al corrispondente
mese dello
scorso anno, solo la classe oltre i 65 anni mostra una flessione, le altre segnano
incrementi più o
meno contenuti.
Delle nuove partite iva aperte
da persone
fisiche, 10.687 (pari al 26,3% del totale delle aperture) hanno aderito al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni ed ai lavoratori in
mobilità; tale regime limita per cinque anni l’imposta dovuta al 5% degli utili
dichiarati, esonerando
da Iva e Irap.